Morta per un pugno di briciole. Per questo motivo è morta Erika Preti, la ventottenne di Pralungo diplomata al liceo sociopsicopedagogico e commessa in un supermercato di Biella è stata uccisa dal suo fidanzato. Aveva rimbeccato Dimitri, con cui era fidanzato dal 2009, per non aver pulito il tavolo dopo che lei aveva preparato i panini per una gita in gommone sull’isola di Tavolara, i due erano in vacanza in Sardegna. «Come al solito», pare gli abbia detto. Tanto è bastato a Dimitri per sferrarle due coltellate letali Erika in gola. Il suo rimprovero è risultato insopportabile a Dimitri Fricano, 30 anni, il collezionista di lame.
Uccisa a 30 anni dal fidanzato durante una vacanza in Sardegna per un pugno di briciole.
Fabrizio Preti e Tiziana Sulman, i genitori di Erika, non credono alle versione fornita da Dimitri: «Non possiamo credere che la causa di tutto siano state due briciole sul tavolo». Tiziana, più di tutti, non potrà mai riuscirci. Perchè tra le 11 del 12 giugno scorso, quando Erika le ha mandato l’ultimo sms in cui scriveva «Tutto bene. Baci», e le 11.18 dello stesso giorno, quando nel complesso Lu Fraili di San Teodoro è arrivata la prima ambulanza, in meno di venti minuti ha perso una figlia. Dimitri in queste settimane aveva sempre spergiurato il suo amore per la fidanzata. E’ crollato adesso e ha confessato tutto.
Dimitri Fricano, che dopo 40 giorni di menzogne e depistaggi ha ammesso di essere lui il responsabile del delitto. Il 30enne biellese è stato arrestato, ed ora sarà chiamato a fornire ulteriore dettagli e far sì che la sua versione dei fatti sia compatibile con le risultanze scientifiche dei Ris, se vorrà essere considerato credibile dagli inquirenti. Erika mi ha rimproverato: “il tavolo è sporco, ci sono delle briciole, sei il solito fannullone”, poi il violento litigio e l’aggressione mortale alla 28enne, sua fidanzata da dieci anni, uccisa con due fendenti alla gola. Sulla scena del crimine in effetti le prove di una colluttazione: mobili rovesciati, ciocche di capelli sul pavimento, Dimitri con una ferita alla testa: “lei che mi ha colpito con un fermacarte in pietra”, dice ora, dopo aver parlato per oltre un mese di aver subito un’aggressione a scopo di rapina mai documentata da riscontri oggettivi.