Attimi di terrore e panico hanno animato la giornata di ieri, giovedì 8 giugno, nella metropolitana di Napoli. Dal pantalone di un uomo in evidente stato di ebbrezza, fuoriuscita il manico di un coltello: un’immagine che ha scatenato il panico nei presenti che sono scappati. Una donna, cadendo, si è lievemente ferita a un ginocchio.
L’intervento della Polizia ha permesso di fare chiarezza su quanto avvenuto nella stazione Colli Aminei della Linea 1 della metropolitana di Napoli, a bordo di un treno che viaggiava in direzione Piscinola.
L’uomo, un 31enne svedese, già noto alle forze dell’ordine, da circa 20 mesi in Italia e che già in precedenza ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine in altre città italiane per comportamenti legati all’abuso di alcol, è stato denunciato per porto abusivo di arma e resistenza a pubblico ufficiale.
Tantissime le persone che viaggiavano sul treno e che hanno pubblicato sui social commenti e post in cui raccontavano quei momenti di tensione.
Una vicenda che fotografa la paura che regna nella gente comune, in virtù dei plurimi attentati che tengono sotto scacco l’Europa, unitamente alla consapevolezza che potrebbe accadere ovunque e coinvolgere chiunque.
È la cronaca di una sventata strage, estranea alle dinamiche terroristiche, ma questo lo apprendiamo a posteriori.
Le persone che viaggiavano a bordo di quel treno, invece, sono piombati in un lampo in un incubo che tendiamo ad associare a realtà distanti dalle nostre vite, attivando il più classico dei meccanismi di difesa.
Una vicenda che pone al centro della scena un tema cruciale: l’allarme sicurezza.