Morire in sette secondi: la camorra tutto può e tanto basta alla camorra per cancellare due vite dapprima alleate e poi diventate “scomode”.
Questo è quanto ritrae la sequenza di morte della videocamera di sorveglianza di un centro scommesse di Miano che ha ripreso l’omicidio di Salvatore Scognamiglio e Salvatore Paolillo, un duplice agguato di matrice camorristica ordinato nel 2011 da quello che, all’epoca dei fatti, era un boss emergente e che oggi è un collaboratore di giustizia: Antonio Lo Russo, per regolare alcune questioni interne alla sua famiglia.
Un omicidio che a distanza di sei anni ha fatto scattare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguite dalla Polizia di Stato, per Vincenzo Bonavolta e Luciano Pompeo, fratello del boss Luigi Pompeo, entrambi già detenuti.
Un duplice omicidio voluto da Antonio Lo Russo per imporre la sua logica di potere su Mario Lo Russo, all’epoca dei fatti, boss designato a subentrare ai vertici del clan, dopo il pentimento di Salvatore, Padre di Antonio e Fratello di Mario. Una sequenza di immagini agghiaccianti: il commando entra in azione tra i clienti, intenti a giocare alle slot, aprono il fuoco, uccidono due uomini e per stroncare quelle due vite, impiegano appena 7 secondi.