Il termine “scialatielli” deriva dal verbo dialettale napoletano “sciglià”, che significa “scompigliare”, e viene accostato a questa pasta proprio perché paragonata ad una chioma di capelli arruffati, spettinati: quando arrivano nel piatto, infatti, gli scialatielli devono apparire scompigliati, proprio come i capelli trapassato dal vento. Questo formato di pasta è nato in costiera amalfitana e in Campania è stato elencato tra i PAT della regione, nella ricetta originale viene generalmente condito con il pesce locale, tuttavia gli scialatielli compaiono in molti menù anche al di fuori della Campania, soprattutto al Sud, dove vengono adattati alle tradizioni culinarie locali: in Basilicata ed in Calabria, ad esempio, sono conditi spesso con carne di agnello.
Dal giorno della loro invenzione ad Amalfi, la produzione di scialatielli si è diffusa lungo tutta la costiera, fino a giungere nei laboratori de “Il tortellino pasta fresca” in via Napoli a Napoli, dove hanno trovato una delle più sublimi ed appetitose espressioni, non solo in chiave classica, tant’è vero che è proprio qui nascono gli scialatielli, sia freschi che secchi, che vengono serviti sulle tavole degli hotel e dei ristoranti più quotati di Napoli e della Costiera amalfitana.
Il tortellino pasta fresca, infatti, tra le tante alternative, oltre alla versione “classica”, propone anche gli scialatielli all’arancia: la ricetta classica di un must della tradizione gastronomica campana, impreziosita dal profumo e dal sapore dell’ arancia, troppo spesso ignorata o sottovalutata dagli chef nella realizzazione di primi piatti.
Un mix di innovazione e tradizione che già mentre bolle in pentola sprigiona tutta l’aromatica essenza della sua peculiarità: buona, prima da annusare e poi da gustare.
Mangiare per credere!