Arriva a Napoli la campagna nazionale di sensibilizzazione «Voltati. Guarda. Ascolta», promossa da Pfizer in collaborazione con Fondazione AIOM – Associazione Italiana di Oncologia Medica e Europa Donna Italia, per sconfiggere paure e tabù attraverso la forza del racconto diretto della malattia, con le storie delle ammalate che finiscono sul sito www.voltatiguardaascolta.it, poi diffuse con la voce narrante di tre attrici professioniste.
La campagna “Voltati. Guarda. Ascolta. Le donne con tumore al seno metastatico”, articolata in due fasi; la prima, dedicata alla raccolta delle storie che le pazienti saranno invitate a scrivere e caricare sul sito voltatiguardaascolta.it, si concluderà il prossimo 15 luglio. Nella seconda fase, tre delle storie pervenute, che secondo il parere di una giuria meglio si presteranno a essere veicolate in forma scritta e orale, oltre a essere accessibili sul web insieme alle altre, saranno diffuse attraverso la pubblicazione in volumetti stile ‘Millelire’ ed eventi di piazza in alcuni capoluoghi italiani, organizzati intorno ad un’installazione di grande visibilità.
Napoli sarà tra le prime tappe, per sostenere le migliaia di donne italiane affette da questa malattia, persone invisibili agli occhi dei media e dell’opinione pubblica, che ancora non trovano l’ascolto e l’assistenza di cui hanno bisogno. Ribadire l’importanza di garantire, a tutte le donne che convivono con un tumore al seno in fase avanzata, il diritto alla migliore qualità di vita possibile, l’accesso alle migliori terapie innovative disponibili sul mercato, la continuità o il reinserimento lavorativo.
I dati – L’età media di una donna con cancro metastatico al seno, secondo l’indagine di GFK-Eurisko per Europa Donna, è di circa 54 anni. Ma il 30% ha meno di 45 anni, quindi con una vita affettiva, familiare, professionale intensa. «Proprio perché si tratta di persone ancora giovani e socialmente, professionalmente e sessualmente attive, sulla vita di queste donne la malattia ha un impatto ancora più rilevante – spiega Rosanna D’Antona, presidente Europa Donna Italia -, per il 66% delle intervistate la malattia interferisce in modo consistente con lo svolgimento delle normali attività quotidiane, percentuale che sale al 70% in riferimento all’attività lavorativa. La malattia e la terapia influiscono anche sulla vita affettiva e sessuale e a soffrirne in modo ancora più importante sono le donne più giovani tra i 35 e i 45 anni».
Cure personalizzate – Il cancro metastatico al seno, sebbene senza cura che porti alla guarigione, può beneficiare di terapie di ultima generazione in grado di bloccare o rallentare la progressione della malattia. E’ essenziale che ogni donna con tumore al seno metastatico possa avere accesso al trattamento più appropriato, con integrazione di terapie sistemiche antitumorali, radioterapiche e chirurgia, in base alle caratteristiche specifiche del tumore, alle sedi metastatiche, ai sintomi clinici.