Un ambulante senegalese di 53 anni, Nian Maguette, è morto, intorno alle 13 di mercoledì 3 maggio, a Roma, dopo un blitz della polizia municipale contro la vendita di prodotti contraffatti.
Confuse e contrastanti le versioni dei fatti.
Secondo alcuni testimoni che hanno assistito alla scena, anche loro ambulanti come Nian, il senegalese sarebbe stato «investito da un motorino dei vigili urbani in borghese» mentre tentava di sfuggire ai controlli. Sarebbe caduto e avrebbe battuto la testa sul marciapiede, all’angolo con il lungotevere dei Cenci. Lo proverebbe una macchia sull’asfalto del marciapiede, che gli ambulanti hanno indicato come «il sangue di Nian».
Completamente diversa la versione dei vigili urbani, che si dichiarano estranei alla morte dell’uomo. Il vice comandante Antonio Di Maggio, nel corso di una conferenza stampa, ha detto che «la relazione di servizio dei colleghi fa riferimento a un intervento avvenuto in mattinata tra piazza Ponte Garibaldi e l’Isola Tiberina. Il ritrovamento del corpo è avvenuto in seguito, ne siamo venuti a conoscenza dopo».
Secondo Di Maggio, inoltre, agli agenti era stato imposto di «non fare alcun inseguimento, è stata soltanto sequestrata della merce». La vittima «è stata ritrovata accasciata in via Beatrice Cenci, a circa 500 metri dal luogo in cui abbiamo operato». All’arrivo degli agenti anti-abusivismo gli ambulanti si sarebbero dati alla fuga. Fra loro c’era anche Nian, che dopo la corsa si sarebbe accasciato a terra, colpito da un infarto. Per conoscere con certezza le cause del decesso sarà effettuata un’autopsia.
Dopo l’episodio, sul lungotevere della Capitale, sono esplose le proteste. Alcuni ambulanti si sono gettati a terra e molti cittadini nordafricani hanno messo in atto un blocco del traffico. Sul posto è intervenuta la polizia di Stato, in assetto antisommossa.
La procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla morte di Nian Maguette. L’indagine, al momento senza ipotesi di reato e senza indagati, è coordinata dal pm Francesco Marinaro, che attende di ricevere l’informativa dei vigili urbani su quanto accaduto.
La Procura di Roma procede per omicidio colposo contro ignoti nell’indagine legata alla morte del venditore ambulante senegalese.
Maguette sarebbe stato inseguito da vigili in borghese, secondo la versione di altri ambulanti, smentita seccamente dalla polizia municipale. L’uomo era da più di 20 anni in Italia, hanno detto i connazionali, e ha due figlie qui. Il resto della famiglia è in Senegal, da dove Maguette era tornato circa un mese fa.
“Non esiste coinvolgimento diretto tra l’operazione antiabusivismo avvenuta stamattina e il decesso del cittadino senegalese avvenuto a circa 500 metri di distanza”. Lo sottolinea il Comando della polizia di Roma Capitale. “Gli agenti intervenuti spiegano che non c’è stato alcun inseguimento – sottolineano dal Comando – Auspichiamo che chi indaga faccia luce sulla vicenda. Esprimiamo vicinanza alla famiglia dell’uomo e a tutta la comunità senegalese”.
Ascoltati dalla polizia diversi testimoni per far luce sulla morte del venditore. Per accertare le cause della morte dell’ambulante sarà effettuata l’autopsia.
La vicenda ha scatenato il caos sul lungotevere a Roma, nella zona dove è morto l’ambulante senegalese. Il traffico è congestionato con conseguenti ritardi delle linee bus. Alcuni ambulanti immigrati che hanno inscenato una protesta sono stati poi allontanati dalle forze dell’ordine.