Stefano Perrone era un infermiere di 32 anni, residente Livorno, con una grande passione per la bici.
Durante il pomeriggio di sabato 22 aprile era uscito alle 14.30 per un giro con la sua bici da corsa tra Rosignano e Pomarance e non è più tornato a casa.
Non vedendolo rincasare, la fidanzata Valentina ha allertato la polizia e amici e parenti che quindi si sono dati da fare per cercare Stefano.
Sulle sue tracce si erano mezzi i vigili del fuoco di Livorno e di Pisa, soprattutto nella zona di Santa Luce. Poi la tragica scoperta.
Stefano è stato trovato morto nella strada che collega il Gabbro e Castelnuovo della Misericordia, intorno alle 11,30 di domenica 23 aprile. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato nel boschetto a lato della carreggiata.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, Stefano è morto precipitando in un dirupo. L’uomo, per i rilievi della polizia scientifica, avrebbe perso l’equilibrio dopo essersi fermato durante il suo giro in bicicletta per un bisogno fisiologico: è molto probabile che, con le scarpette da ciclista, sia scivolato sulla roccia per poi cadere nel dirupo e finire nel letto di un ruscello sottostante. La morte sarebbe stata provocata da un violento trauma cranico.
Perrone, nato a Maratea, in provincia di Potenza, aveva studiato all’Università di Pisa e da un anno viveva a Livorno, avendo trovato posto come infermiere al pronto soccorso. È lì che lavora anche la fidanzata che adesso non riesce a darsi pace.