Una giovane donna ha rischiato di morire durante la giornata del 19 aprile, a Barra, quartiere della periferia orientale di Napoli, al culmine di una lite tra donne, insorta per futili motivi e che si protraeva da diversi giorni.
Il giorno precedente, il 18 aprile, infatti, la donna era già finita nel mirino della “rivale” e se le erano date di santa ragione.
Ad innescare il violento contenzioso, – secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine – qualche parola di troppo volata sui social e ripetuta in strada.
Nell’era in cui si è pronti a tutto pur di apparire sui social ed attirare consensi ed ammirazione, può accadere qualsiasi cosa. Quando, poi, nel mezzo ci finiscono l’onore da preservare e il rispetto da esigere, s’innesca una bomba ad orologeria destinata a disseminare un’aspirale di violenza analoga a quella che ha assorbito la malcapitata di turno lungo le strade di Barra.
Una lite insorta per motivi più che futili, ma che ha rischiato di finire in tragedia.
Quel “conto aperto” andava sedato a tutti i costi, pertanto, alla vista della donna, all’indomani della prima colluttazione, la rivale si è nuovamente fiondata su di lei. Immediatamente raggiunta da alcune amiche che le hanno dato man forte, il branco di donne inviperite si è brutalmente accanito sulla giovane, dando luogo ad un’autentica mattanza.
Un branco contro una sola persona, in strada, sotto lo sguardo attonito e impassibile dei presenti.
Al culmine della lite, hanno cosparso di alcool la malcapitata e hanno cercato di darle fuoco: provvidenziale l’intervento delle forze dell’ordine che hanno soccorso la vittima e poi ne raccolto la denuncia.
Una denuncia contro ignoti, quella sporta dalla vittima che forse realmente non conosceva i loro nomi o – più probabilmente – ha avuto paura di rivelare l’identità delle donne che hanno tentato di ucciderla e/o sfigurarla, ma gli inquirenti sono già sulle tracce delle responsabili.
In totale una dozzina le donne partecipanti alla rissa, alcune delle quali risulterebbero appartenenti a famiglie contigue ai clan del quartiere Barra.