I carabinieri del Noe di Caserta e del Ros di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 5 persone indagate per turbata libertà degli incanti e intestazione fittizia di beni con l’aggravante mafiosa in relazione a gare d’appalto per la manutenzione del tronco autostradale della tangenziale di Napoli per un valore di 1,6 milioni di euro. Si tratta di un imprenditore ritenuto vicino al clan dei Casalesi, due suoi figli e di due funzionari della Tangenziale di Napoli Spa.
Scattate, dunque, cinque ordinanze di custodia cautelare, su richiesta del pool anticamorra. Sotto inchiesta ci sono due funzionari della Tangenziale che, secondo l’accusa, avrebbero agito “fraudolentemente nella formazione degli atti di gara al fine di favorire l’impresa edile Cogepi srl”. Le indagini, condotte dal Pm Catello Maresca, configurano i reati di turbativa libertà degli incanti e intestazione fittizia di beni. Il Ros ha eseguito il sequestro preventivo delle quote della Cogepi per un valore complessivo di 700 mila euro. Due anni fa un primo filone investigativo aveva portato all’arresto di 6 persone e al sequestro di beni nei confronti di un presunto esponente del gruppo camorristico Zagaria legato al clan dei Casalesi.
Una misura cautelare in carcere è stata notificata in un istituto di pena ad Antonio Piccolo, titolare di fatto della Cogepi, già arrestato nel 2015 e considerato dagli investigatori legato al gruppo Zagaria dei Casalesi. La società era stata costituita nel 2013, per gli inquirenti intestandola fittiziamente ai figli di Piccolo, destinatari ora di un provvedimento restrittivo con il beneficio dei domiciliari, così come i domiciliari (con l’esclusione dell’ aggravante mafiosa) sono stati riconosciuti a due funzionari della Tangenziale di Napoli che avrebbero inserito la ditta in un elenco di imprese ritenute affidabili. Proprio sul versante dell’accertamento patrimoniale e sui legami con la camorra si è concentrata l’attenzione degli uomini del Ros, guidati dal tenente colonnello Gianluca Piasentin, mentre il Noe, guidato dal colonnello Ferdinando Maisto, ha indagato sulla turbata libertà di incanti.