Le ricerche di Marco Borrelli, giovane 20enne di Agropoli, sono scattate non appena i genitori ne hanno denunciato la scomparsa ai carabinieri. Fin dall’inizio il timore è stato che potesse essergli capitato qualcosa di brutto perché prima che il suo telefono diventasse muto aveva inviato un messaggio a un familiare in cui lasciava intendere di essere in pericolo.
La triste conferma è arrivata durante il pomeriggio di venerdì 7 aprile, intorno alle 15 quando, in mezzo alla vegetazione, nei pressi del Parco Le Ginestre, un parco residenziale che si trova proprio all’inizio di Agropoli, ai piedi della collina San Marco, è stato rinvenuto il corpo senza vita del ventenne. Al collo una profonda ferita provocata da un’arma da taglio e poco distante, ad alcuni metri, un coltello insanguinato, che si è subito ipotizzato potesse essere l’arma del delitto. Sono bastate poche ore ai carabinieri della compagnia di Agropoli, diretti dal capitano Francesco Manna, per identificare e fermare il presunto omicida: si tratta di un venticinquenne di origine tunisina, Mrabet Nezar, residente a Castellabate, che durante l’interrogatorio avrebbe ammesso le sue responsabilità.
All’origine del delitto, un movente passionale.
Il ragazzo era scomparso da casa nella tarda serata di giovedì. La notte era trascorsa senza sue notizie. Il padre Vincenzo, dopo averne denunciato la scomparsa ai carabinieri, si era messo lui stesso a cercarlo ovunque con l’aiuto di altre persone. Col passare delle ore era cresciuta l’ansia perché il suo cellulare, chiamato ripetute volte, dopo quell’ultimo messaggio risultava spento. I carabinieri e i volontari lo hanno cercato tutta la notte e per l’intera mattinata. Poi, verso le 15, l’amara realtà ha preso il posto di quello che, fino a quel momento, era stato un cattivo presagio: Marco era morto, qualcuno lo aveva assassinato. La ferita al collo lasciava poco adito a dubbi. I carabinieri hanno immediatamente bloccato le vie di accesso al luogo del rinvenimento per tenere lontani i tanti curiosi che in pochi minuti si sono raccolti sul posto dove il medico legale Adamo Maiese ha effettuato l’esame esterno, confermando che la morte era avvenuta per dissanguamento a seguito del profondo taglio alla gola.
In una pozza di sangue e con una ferita alla gola: è stato trovato così il cadavere di Marco.
Il presunto omicida è un 25enne nato ad Agropoli, figlio di genitori tunisini, ex fidanzato della ragazza della vittima. Sulla vicenda vige il massimo riserbo. Marco Borrelli era molto conosciuto ad Agropoli, figlio del titolare di una importante ditta di autotrasporti e movimento barche. Sotto choc l’intera comunità agropolese.