Dopo Londra, Berlino e Nizza, anche Stoccolma finisce nel mirino del terrorismo.
Intorno alle ore 15 di venerdì 7 aprile, un camion, che dalle prime informazioni risulta rubato, si è lanciato contro i pedoni nel centro di Stoccolma, andando poi a schiantarsi contro un negozio di un centro commerciale all’incrocio con Drottninggatan, affollata strada pedonale della capitale svedese. Quattro le vittime confermate e dodici i feriti (nove gravi) è il bilancio diramato dalla polizia in serata. Tra i feriti anche due bambini. Per il primo ministro svedese Stefan Lofven, “tutto indica che si è trattato di un attentato. La Svezia è stata attaccata con un terribile atto terroristico”. La Svezia non si piegherà agli “odiosi assassini”, ha aggiunto poi il premier in una conferenza stampa. “Oggi siamo stati vittime di un terribile attacco nel cuore della nostra capitale. Sappiamo che ci sono quattro morti, diversi feriti e tutto un Paese unito nel dolore, nell’ira e nella determinazione”, ha detto Lofven. In un breve messaggio alla nazione, il re Carlo XVI Gustavo di Svezia ha fatto sapere che la famiglia reale ha accolto con “sgomento” la notizia dell’attentato e ha inviato le sue condoglianze alle famiglie delle vittime.
L’autore dell’attentato è ancora in fuga. Lo ha riferito la polizia in conferenza stampa. La persona arrestata è invece la stessa della foto diffusa nel pomeriggio che mostra un uomo con indosso una giacca con cappuccio verde e una felpa grigia. “Abbiamo controllato una serie di persone e ne abbiamo arrestato una alla quale siamo particolarmente interessati, il che la rende di interesse per le indagini”, ha spiegato Jan Evensson della polizia di Stoccolma. “La persona – ha aggiunto – è stata identificata e si trovava nelle vicinanze del luogo dove sono avvenuti i fatti”.
In precedenza i media avevano detto che l’uomo arrestato aveva confessato e rivendicato l’attacco. Anche il premier Lofven aveva confermato notizie relative al fermo di un “sospettato”. Successivamente, la polizia aveva smentito ogni arresto, anche se un video mostrava un uomo a terra, circondato dagli agenti. Intanto è caccia ad un secondo uomo. Secondo le autorità svedesi l’autista del camion è in fuga e hanno reintrodotto i controlli alle frontiere. Lo riferiscono i media locali specificando che qualunque persona voglia entrare o uscire dalla Svezia dovrà mostrare i documenti ed essere identificata. Stoccolma aveva già sospeso temporaneamente l’accordo di Schengen sulla libertà di circolazione lo scorso gennaio per il caos migranti. Confermando quanto scritto inizialmente da Aftonbladet, il direttore della comunicazione dell’azienda produttrice di birra Spendrups, proprietaria del mezzo, ha raccontato all’agenzia di stampa svedese TT: “Durante una consegna al ristorante Caliente qualcuno è saltato nella cabina del conducente ed è andato via mentre l’autista stava scaricando”. L’autista si è quindi gettato sul cofano del mezzo nel tentativo di fermarne la corsa. L’uomo ha riferito un’addetta stampa dell’azienda, non ha riportato gravi ferite. Il permesso per la consegna spiegherebbe la presenza del camion nel cuore di un’area pedonale. Secondo alcuni testimoni, il conducente del mezzo indossava un passamontagna. Altro dettaglio emerso nei minuti successivi all’attentato: la polizia ha detto di aver ricevuto chiamate “dalla persona alla guida del camion”.
La testimonianza di Nasrin, esule siriana arrivata in Svezia una decina di anni fa, che era nei pressi del luogo dell’attentato: “Ero terrorizzata, è stato tremendo. Ho visto una donna che aveva perso le gambe. Potevo essere io – ha raccontato in lacrime alla televisione svedese -. Il camion ha travolto tutto lungo il percorso. All’inizio abbiamo pensato che fosse un’esplosione tanto era forte il rumore. Quando siamo usciti era tutto in frantumi. Cerco di rimanere fiduciosa, ma non ce la faccio più. Sembra che per l’umanità non ci sia più speranza”.
L’area dell’attentato è stata isolata dalle forze dell’ordine. Le immagini trasmesse in diretta tv hanno mostrato il negozio del centro commerciale avvolto dal fumo, la folla che si allontanava precipitosamente e le ambulanze che portavano via i feriti. Il canale tv pubblico SVT ha anche riportato le testimonianze di chi ha detto di aver sentito degli spari. E spari sarebbero stati avvertiti anche a Hotorget, altra zona del centro di Stoccolma. Il governo svedese ha convocato una riunione di emergenza. La sede dell’esecutivo, il Parlamento e il Palazzo reale sono stati sigillati dalle forze speciali. Chiusa la metropolitana, la popolazione è stata invitata dalla polizia a non avvicinarsi all’area di piazza Sergeltorg. Ordinata anche l’evacuazione della stazione centrale di Stoccolma, cancellati tutti i treni da e per la capitale. Su richiesta della polizia svedese, limitato il traffico sul ponte di Oresund, che collega la Svezia alla Danimarca.
La zona del presunto attentato è la stessa in cui l’11 dicembre 2010 saltarono in aria due autobomba, in quello che all’epoca fu il primo attentato suicida nei Paesi scandinavi.