Nel Rione De Gasperi di Ponticelli, al degrado materiale derivante dalla fatiscenza dei palazzi, si aggiunge anche quello morale, in virtù dell’abbandono della Chiesa che da circa 40 anni giaceva nel cuore del rione e che da due anni versa nella più totale incuria, con tutti i contro che questo comporta in termini non solo religiosi.
Una chiesa che non aiuta i fedeli nel momento del bisogno, ma li abbandona: entrata nel piano di abbattimento che – prima o poi – raderà al suolo diversi isolati, due anni fa, la Chiesa Santa Maria delle Grazie ha chiuso i battenti anzitempo, contestualmente all’avvio del piano di assegnazione dei nuovi alloggi, quindi, quando il rione veniva parzialmente sfollato e gli appartamenti vuoti venivano tumulati.
Nel momento in cui i fedeli presenti in quel luogo si relazionavano con il traumatico impatto che “le case murate” seguitano a sortire soprattutto sui bambini e le famiglie rimaste nel rione si interrogavano in merito al loro futuro, in balia a rabbia, angoscia, senso di solitudine, isolamento ed abbandono, anche la Chiesa, perfino la Chiesa si è ritirata.
Il motivo? Il diacono della parrocchia lo riconduce alla scarsa o del tutto nulla affluenza di fedeli, probabilmente derivante proprio dal disperato stato emotivo che in maniera progressiva, seguita tuttora ad avanzare.
Quella gente stava perdendo la fiducia in tutto e in tutti, perfino in Dio e la Chiesa ha ceduto il passo alla disperazione, invece di tenere in vita quantomeno un barlume di speranza, oltre che un luogo in cui lasciar convergere proprio quei bambini per tenerli lontani dalle brutture del rione.
All’aspetto strettamente morale, si aggiunge lo stato di degrado in cui versa la struttura, letteralmente abbandonata in maniera alquanto scellerata.
Hanno portato via tutto: oggetti, statue, panche, quadri. Tutto, tranne i documenti. Lasciati incustoditi e gettati a terra, tra polvere e indifferenza, in quella che un tempo era la sacrestia.
Sono stati gli stessi fedeli a raccogliere un faldone che conteneva i certificati di matrimonio per consegnarli al parroco della zona.
Dati sensibili e documenti ufficiali dati in pasto al degrado.
Una carcassa anaffettiva, impoverita ed impolverata: questo resta, oggi, della Chiesa del Rione de Gasperi.
Una struttura saccheggiata che aggiunge degrado al degrado e nega alle anziane e alle persone affette da disabilità, oltre a quelle impossibilitate a spostarsi autonomamente dal rione, di poter confidare nella fede, almeno in quella.
Neanche il Signore vuole starci nel Rione De Gasperi di Ponticelli: questo il segnale che la Chiesa consegna ai fedeli che vivono in uno stato di autentica emergenza umanitaria e abitativa?
Dov’è quella Chiesa che richiama a sé le “pecorelle smarrite” e si stringe intorno ai poveri per dare sostegno e conforto a chi ne ha più bisogno?