Via Mastellone è una della strade più trafficate della periferia orientale di Napoli: una massiccia lingua d’asfalto che congiunge i quartieri Ponticelli e Barra.
Due strisce d’asfalto che costeggiano capannoni, il cimitero di Barra e terreni più o meno incolti, su un versante, attività commerciali ed edifici, sull’altro.
Una strada non particolarmente ben tenuta in termini di manutenzione ordinaria: nulla di clamoroso. Niente di più e niente di meno di una delle tante strade percorribili in periferia.
Di recente, però, in via Mastellone, si sta verificando un episodio che sta suscitando non poca ira e disappunto da parte dei residenti in zona, non solo per le sgradevoli esalazioni che sono costretti a respirare.
La fuoriuscita di liquame da un tombino, capace di generare un’autentica fogna a cielo aperto: le immagini, meglio delle parole, evidenziano i disagi arrecati da questo stato di cose e che rendendo, di fatto, tutt’altro che agevole il transito in quella zona, oltre ad indurire sensibilmente la vivibilità.
Guardando le immagini, si potrebbe presumere che si tratta di una strada fotografata dopo un temporale. Invece no, osservando attentamente le foto, si nota che la striscia di liquido fecale viene “propagata” dal transito delle auto che non hanno altra alternativa che percorrere ed attraversare quella pozza di liquame, contribuendone, involontariamente, all’estensione.
Una fogna a cielo aperto che stanzia a pochi metri dall’Istituto Comprensivo “Rodinò” che legittima la presenza di tanti bambini in quella sede, obbligati quotidianamente a percorrere questa strada: una delle tante strade di periferia che c’insegna come e quanto ci stiamo abituando al degrado.