Dopo la scure caduta su LeTont de La Bella e la Bestia, arrivato in Russia con un divieto ai minori di 16 anni, WDSSPR, ovvero il distributore russo dei Power Rangers, ha confermato che la pellicola uscirà con un divieto ancor più pesante: 18 anni. Non contenti, i legislatori russi vorrebbero la censura totale, ovvero la cancellazione del film dalla programmazione nazionale.
Il parlamentare Vitaly Milonov ha accusato il regista Dean Israelite di aver realizzato un film dall’ideologia fascista, paragonandolo a delle bombe piazzate nei giocattoli dei bambini. Alexei Zhuravlev, altro deputato, ha rincarato la dose ricordando la legge contro la propaganda gay che da anni vige nel Parlamento, chiedendo il suo rispetto anche al buio di una sala. In un cinema a nord di Mosca, lo scorso giovedì sera, 23 marzo, oltre 30 persone sono state costrette a tornare a casa perché all’oscuro di un divieto tanto alto.
Il divieto ai minori di 16 anni 10 giorni fa imposto al live-action Disney ha fortemente influito sugli incassi, pari a solo 6,282,244 dollari in tutta la Russia, ma La Bella e la Bestia si è rifatto con i botteghini esteri, incassando quasi 600 milioni di dollari in tutto il mondo in poco più di una settimana. Episodio che potrebbe ripetersi anche con il film dei Power Rangers, costato 100 milioni di dollari e con 5 sequel in programmazione.