I colori e i sorrisi dei bambini delle scuole elementari, il sano spirito di ribellione dei giovani studenti che iniziano a sviluppare la consapevolezza dell’importanza di schierarsi fisicamente contro le mafie, i cenni di approvazione e gli sguardi intrisi d’orgoglio della cittadinanza che non resta sulla soglia dei negozi o al tavolino del bar del paese a guardare con disappunto il corteo.
Plurime e forti, le emozioni che hanno scandito ogni passo della marcia della legalità e per la legalità, lungo le strade di Casarano, lo scorso 21 marzo, occasione in cui si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Tantissimi gli interventi delle scolaresche che si sono alternati in piazza: poesie, riflessioni, canti, letture. L’intervento di Don Antonio Colucci, prete salentino trapiantato a Roma che vive sotto scorta, per aver rilevato un bene confiscato alla Banda della Magliana nel quale ha fondato una comunità in cui accoglie “gli ultimi”, è il fuoco d’artificio più scoppiettante che conclude una mattinata intensa e partecipata.