Il TAR Campania – Napoli, Sez. IV, con la sentenza n. 1438 del 13 marzo 2017, si è pronunciato sulla legittimità di un’ordinanza di demolizione di un’opera abusiva emessa senza che prima fosse valutata l’istanza di condono edilizio presentata per l’opera stessa.
Secondo i giudici del TAR partenopeo “è illegittima una ordinanza di demolizione di un’opera abusiva senza che il Comune si sia preliminarmente pronunciato sulla domanda di condono edilizio presentata per l’opera stessa; infatti, la preventiva presentazione di un’istanza di condono preclude l’adozione di provvedimenti repressivi”.
Pertanto, il principio che emerge da detta sentenza è che l’Amministrazione comunale ha il dovere di pronunciarsi in ogni caso, in via preventiva, sull’istanza di condono, anche se questa non è astrattamente accoglibile.
Serve un provvedimento espresso e specifico riguardo alla fondatezza della domanda di sanatoria e poi può definitivamente pronunciarsi per irrogare o meno la sanzione della demolizione, nel rispetto dei principi di lealtà, coerenza, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, “i quali impongono la previa definizione del procedimento di condono prima di assumere iniziative potenzialmente pregiudizievoli per lo stesso esito della sanatoria edilizia”.
Una sanatoria voluta dal governatore della Campania Vincenzo De Luca, invece, mira a salvare 70mila immobili abusivi. La giunta regionale ha approvato la proposta per un disegno di legge che di fatto rappresenta un condono edilizio e che permette ai Comuni campani di azionare misure alternative all’abbattimento degli edifici non a norma, come ad esempio acquistarli e farne scuole, asili nido o biblioteche.
Il nuovo disegno di legge rappresenta di fatto un condono edilizio per oltre 70mila manufatti che sono stati costruiti lungo le coste e in zone interne alla Campania sfuggiti al precedente condono o costruiti dopo il 2003:
“L’idea avanzata dalla Regione è questa: consentire ai Comuni di rilevare, anziché abbattere, le strutture abusive. E nel caso si trattasse di semplici abitazioni e non di capannoni o strutture adattabili a uffici pubblici, il suggerimento è di riconsegnarle in fitto a chi già le abita.
Nel patrimonio così acquisito rientrano immobili di ogni genere, quelli che abbondano nei programmi e che puntualmente difettano nei bilanci consuntivi. Sanatoria sociale: è di questo che parla la giunta De Luca avendo in mente, da una parte, il fenomeno dell’abusivismo «buono» o «di necessità» e, dall’altro, le difficoltà verificatesi nell’ordinare gli abbattimenti a spese dei responsabili.
Quella di De Luca per ora è solo una proposta di disegno di legge, il governatore della Campania sta seguendo una linea di condono che il Pd, il suo partito aveva condannato quando a proporla fu Stefano Caldoro, l’ex governatore di centrodestra della regione:
De Luca, dal suo canto, lo giustifica con imprescindibili ragioni di «razionalizzazione e semplificazione in materia di governo del territorio.
Un segnale più che eloquente di fattiva speranza per “il clan degli abusivisti”.