Mister Cipolla preferisce Pasculli a Garcia Pereira tra i pali e lascia fuori dalle rotazioni Bocao. Crema non recupera dallo strappo muscolare, mentre Manfroi è regolarmente tra i dodici dopo aver scontato la squalifica. La Lazio, orfana di capitan Chilelli, prova subito ad avanzare Laion, sfruttando il gran calcio del portiere ex Futsal Isola per impensierire Pasculli. L’avvio degli azzurri, però, è decisamente migliore di quello degli avversari e al primo affondo ragionato Fornari libera col tacco Andrè Ferreira che sfrutta il corridoio per battere Laion sul suo palo. Per l’ex Kaos è la quarta rete nelle ultime tre gare. La Lazio accusa il colpo e al 6’ paga la “tattica-Laion”. Il portiere va a calciare ma trova la parata efficace del collega Pasculli che carica il destro e disegna un arcobaleno perfetto. La traiettoria del pallone prima accarezza il palo e poi termina in fondo al sacco per il gol capolavoro del 2-0. Il Napoli continua ad avere le occasioni migliori, con Manfroi e Pedotti che vanno vicini al tris nella stessa azione. Ci prova anche De Luca di tacco, ma Laion si salva sempre. Al 14’, nel migliore momento del Napoli, ecco la doccia fredda, con la conclusione di Giasson che, complice una deviazione di Botta, beffa Pasculli e riporta in gara la Lazio. Pasculli spegne subito l’impeto dei capitolini, poi sul finire di tempo ancora Laion argina una bella giocata di Fornari. Si va la riposo sul 2-1, col Napoli che avrebbe meritato un vantaggio più ampio. La ripresa inizia con una Lazio più convinta. Pasculli dice di no per due volte a Gedson, poi vola sulla conclusione dai venti metri di Laion. In mezzo, un tiro secco di Botta che soffia sulla traversa. De Bail e Manfroi vanno vicini al tris, ma poi gli azzurri rischiano di capitolare su due punizioni laziali da distanza ravvicinata. Su una di queste, Gedson scheggia il palo. All’11’ ci vuole un super intervento di Laion per murare Fornari, mentre nel duello a distanza tra portieri, è sempre Pasculli ad avere la meglio sulle bordate da lontano del numero 2 capitolino. Al 14’, però, la Lazio trova il pari su schema da angolo, con Ramirez che spinge in rete il cuoio appostato sul secondo palo. Un minuto dopo il primo episodio chiave della gara. De Bail, da pivot consumato, si gira e lascia partire un missile che non concede scampo a Laion. Il tiro di rara potenza passa proprio sotto la traversa ed emette un suono sordo, che è quello della sezione longitudinale di supporto della porta. Si muove anche la rete, nettamente. E’ gol, anzi no, perché gli arbitri, influenzati dalle proteste della panchina ospite, tornano sulla propria decisione e mettono in dubbio la segnatura della rete. Le panchine si animano, qualcuno corre a visionare i filmati televisivi alla ricerca del replay. Neppure la prova tv istantanea, con gli arbitri a pochi centimetri dagli schermi, induce i direttori di gara a far prevalere la prima sensazione, quella giusta. La rete è cancellata, per sempre. E allora De Bail decide di premere Ctrl C+Ctrl V, rifacendo praticamente lo stesso gol ma commettendo la leggerezza, imperdonabile, di esultare in modo plateale verso uno dei direttori di gara che tira fuori il secondo giallo e lo espelle. Oltre il danno, la beffa perché la Lazio concretizza la superiorità numerica all’ultimo secondo dei due minuti disponibili e trova il gol del 3-3 con Ramirez. Il finale è preso in prestito da una sceneggiatura hollywoodiana. Il Napoli vuole vincerla e gioca l’ultimo minuto col portiere di movimento. A 20’’ dalla sirena Laion vede lo spiraglio e ci prova. Manfroi percorre il campo a ritroso e la toglie dalla porta con la mossa dello scorpione. Cambio di campo, e non bastano i mille sospiri del PalaCercola per soffiare in rete un pallone che ballonzola quasi sulla linea di porta laziale. Poi, quando sembra finita, ad un secondo e quattro decimi dalla sirena, Fortini commette un’ingenuità pazzesca andando ad ostacolare Manfroi. E’ il sesto fallo. Il pallone pesa come un macigno. E’ quello del possibile 4-3. Dal dischetto Fornari si prende una responsabilità enorme. La sua battuta è potente ma imprecisa. Palla alta. Mani nei capelli. Finisce qui con Laion che fa scorrere gli ultimi sgoccioli di partita. 3-3, arrivano i titoli di coda. Venerdì 17. Quello di un gol fantasma. Quello di una vittoria mancata.
Rammaricato, arrabbiato, stravolto, ma anche lucido nell’ammettere qualche leggerezza di troppo. Francesco Cipolla vede evaporare i tre punti che aveva inserito nella tabella di marcia: “E’ un momento particolare, nel quale purtroppo non riusciamo a raccogliere quanto creiamo. Anche stasera avremmo meritato di più, ma evidentemente abbiamo le nostre colpe per non aver portato a casa l’intera posta in palio. La prestazione c’è stata, Laion è stato il migliore in campo degli avversari per distacco, ma non siamo stati bravi a gestire alcuni momenti della partita. Gli errori degli arbitri, stasera sono oggettivi. Dispiace dirlo, sbagliano i giocatori, sbagliano i tecnici e possono sbagliare anche loro. Sul gol di Tiago, però, nessuno dei cinque si è preso la responsabilità di convalidare un gol che dal campo era palese. Poi, però, dopo essere comunque ripassati in vantaggio, non esiste che un giocatore d’esperienza commetta una simile leggerezza, costringendo la squadra all’inferiorità numerica, da cui poi è scaturito il 3-3. Nel finale avremmo avuto comunque l’opportunità di vincere ma, a certificare il momento no, è arrivato l’errore di Fornari dai dieci metri. Come ne usciamo? Col lavoro e con l’impegno. Pensando solo al campo. Purtroppo quando i risultati non arrivano subentra un po’ di sfiducia, ma resto convinto che questo gruppo, se ragiona da squadra, può tornare a vincere. Eravamo partiti con l’obiettivo di arrivare tra le prime otto. Ora siamo in lotta per entrare nelle prime quattro. Possiamo ancora farcela a patto di ritrovarci e di essere più maturi”.