I dati reperiti dall’iPhone di Tiziana Cantone avrebbero portato ad una prima, importante svolta nelle indagini: Sergio Di Palo, l’ex fidanzato di Tiziana Cantone, sarebbe iscritto nel registro degli indagati.
Un provvedimento sopraggiunto proprio nei giorni in cui gli investigatori hanno sbloccato l’iPhone della ragazza, in cerca di materiale che possa rivelarsi utile alle indagini.
Indagato per calunnie, l’ex fidanzato di Tiziana Cantone, era stato già indicato dalla madre della giovane come colui che avrebbe indotto la figlia a girare filmini porno con uomini diversi.
Sergio Di Palo, dunque, è stato iscritto nel registro degli indagati per aver calunniato i due ragazzi di Battipaglia e gli altri due di Napoli ed Aversa, denunciati in Procura da Tiziana quando era ancora in vita. Deve rispondere anche del reato di falso per aver indotto la fidanzata a dichiarare, nella prima denuncia, di aver smarrito il cellulare. Circostanza raccontata solo, probabilmente, per allontanare il sospetto dalla coppia di aver pubblicato volontariamente i video. Circostanza, però, non verificata.
I carabinieri della sezione cyber-crime del Comando Provinciale di Napoli sono riusciti a sbloccare l’iPhone della ragazza e ad estrapolare alcuni file audio risalenti alle ore precedenti alla morte di Tiziana. “Ora ci aspettiamo sviluppi, speriamo importanti” dice il procuratore di Napoli Nord Francesco Greco, che coordina le indagini – ipotesi, istigazione al suicidio – condotte dal pm Rossana Esposito. “Alcune settimane fa – prosegue Greco – avevamo deciso di non dar seguito alla rogatoria internazionale da inviare all’autorità americana affinché costringesse la Apple a sbloccare l’iPhone di Tiziana, perché ciò avrebbe allungato di molto di tempi; grazie ai carabinieri abbiamo aggirato l’ostacolo. Nei mesi scorsi eravamo già entrati in possesso del backup dei messaggi dell’iPhone, ma risaliva a momenti di molto precedenti alla sua morte; lo avevamo sequestrato al consulente informatico Mirko Rivola incaricato da Tiziana nella causa civile intentata contro i siti che avevano pubblicato i video. Ora, però, potremmo avere un quadro completo delle ultime ore vi vita di Tiziana”.
La famiglia della ragazza si dice fiduciosa nell’operato della magistratura, e attende l’esito del reclamo inviato il 16 dicembre scorso al Garante della Privacy con la richiesta di rimuovere i video dai motori di ricerca e dai siti porno, un centinaio, che ancora contengono pagine associate ai video girati dalla ragazza e che consentono di vederli. Nei prossimi giorni intanto gli inquirenti di Napoli Nord sentiranno, come persone informate sui fatti, amici e conoscenti di Tiziana, con cui la ragazza potrebbe aver scambiato messaggi prima di morire.
Alle audizioni è probabile che partecipino anche i pm della Procura di Napoli che, sulla vicenda di Tiziana, hanno aperte altre due indagini: la prima per diffamazione, in cui sono indagati i quattro destinatari dei video hard, e che è partita dalla denuncia presentata dalla stessa Tiziana dopo essersi accorta che quei video che aveva inviato in un gruppo su Whatsapp che presumeva chiuso, avevano fatto il giro del web. Sull’inchiesta pende però una richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, che sarà discussa davanti al Gip di Napoli il 6 aprile prossimo; la seconda indagine, collegata alla prima, è per calunnia.