• Redazione
  • Contatti
  • AD
  • I’m Napolitan
  • Accedi
lunedì, 3 Novembre, 2025
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli

Il nuovo modo di leggere napoli

  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

“Accadde oggi”-30 gennaio 2002: il delitto di Cogne

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
30 Gennaio, 2017
in In evidenza, News
0
“Accadde oggi”-30 gennaio 2002: il delitto di Cogne
Share on FacebookShare on Twitter

100_samuele_lorenzi2 La mattina del 30 gennaio 2002, alle ore 8.28, il centralino valdostano del 118 ricevette una telefonata dalla frazione Montroz di Cogne, nella quale una donna di nome Annamaria Franzoni chiedeva concitatamente l’intervento del soccorso sanitario, affermando di aver appena rinvenuto il figlio di tre anni, Samuele Lorenzi, nel proprio letto matrimoniale e che questi “vomitava sangue”.

ADVERTISEMENT

La Franzoni, alle ore 8.27, avvisò anche il medico di famiglia, Ada Satragni, che intervenuta per prima, ipotizzò un’improbabile causa naturale, un aneurisma cerebrale, insistendo per diverso tempo su questa versione e confermandola in una intervista televisiva, nel corso della quale giunse persino ad affermare che il pianto disperato del bambino scopertosi solo in casa avrebbe potuto provocare “l’apertura della testa”.

Il bambino presentava una profonda e frastagliata ferita sul capo, dalla quale usciva della materia grigia e che vistosamente era stata procurata da un’azione violenta. La dottoressa inoltre lavò il volto e il capo del piccolo e lo spostò fuori casa – nonostante il freddo intenso – su una barella improvvisata con un cuscino. Tali gesti, certamente motivati dalle urgenti manovre di rianimazione, hanno tuttavia alterato irreparabilmente la scena del delitto e le stesse condizioni della vittima. Per altro l’ipotesi dell’aneurisma, come quella delle convulsioni e il fatto che potesse aver battuto ripetutamente contro uno spigolo, o una rianimazione troppo violenta, torneranno, nel corso degli anni, nelle ipotesi avanzate da diversi medici, senza che siano però prese sul serio.

Ai soccorritori del 118 sopraggiunti in elicottero, anche per via dello stato dei luoghi, apparve subito chiaro che le devastanti ferite sul capo del bambino erano frutto di un deliberato atto di violenza. Vennero perciò avvisati i carabinieri, che compirono poi i primi sopralluoghi nella villetta.

Il piccolo fu dichiarato morto alle ore 9.55. L’esame autoptico rivelò come causa reale del decesso una serie di colpi – almeno diciassette – sferratigli alla testa da un’arma contundente. Sul capo della piccola vittima furono rinvenute microtracce di rame, le quali suggerivano che il bambino fosse stato colpito da un oggetto realizzato con questo metallo, come ad esempio un mestolo ornamentale. Furono inoltre rinvenute lievi ferite sulle mani, riconducibili probabilmente a un estremo e disperato tentativo di difesa.

214136518-c39ad030-af5f-4ef0-9f19-fae95d5f410b

Quaranta giorni dopo il delitto, la madre del piccolo Samuele, Annamaria Franzoni fu iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio. Arrestata il 14 marzo 2002, con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela, ma il Tribunale del Riesame di Bologna, il 30 marzo, ordina la sua scarcerazione per carenza di indizi.

Al termine del processo di primo grado, nel 2004, la Franzoni fu condannata con rito abbreviato alla pena di 30 anni di reclusione (ossia ergastolo nel caso non avesse scelto il rito abbreviato). La colpevolezza venne poi ribadita nel processo d’appello, conclusosi il 27 aprile 2007 con una sentenza che ne ridusse la pena a 16 anni; ciò grazie alla concessione delle attenuanti generiche, che furono ritenute equivalenti all’aggravante della commissione del fatto nei confronti del proprio discendente.

I legali della Franzoni proposero quindi ricorso in Cassazione; in attesa del pronunciamento la donna rimase libera: i giudici esclusero la sussistenza di esigenze cautelari (pericolo di fuga, di inquinamento delle prove, di reiterazione del reato).

porta-a-porta-di-bruno-vespa-e-il-delitto-di-cogne

Il delitto di Cogne è stato tra i primi casi seguiti con incessante attenzione dai media, le apparizioni televisive della Franzoni furono innumerevoli, sia sulle poltrone di “Porta a Porta” che al “Maurizio Costanzo Show”.

slide_355080_3891277_free

Sei giorni dopo il delitto, alle 17.57, Anna­maria Franzoni è in macchina con il marito Stefano Lorenzi, una cimice nascosta dai cara­binieri di Aosta sul Pajero Mitsubishi dei Lorenzi cattu­ra la conversazione tra marito e moglie. E la moglie, a un certo punto, racconta al mari­to quello che, secondo lei, era accaduto nella camera da let­to in cui dormiva Samuele la mattina del delitto. Annama­ria Franzoni dice di sapere chi ha ucciso il piccolo Sam­my, la donna punta il dito contro la vicina di casa Danie­la Ferrod. In realtà, la Franzoni non fa al­tro che trasferire sulla vicina di casa quanto in realtà com­messo da lei stessa.

«Io l’ho vista quando è arrabbiata, con quegli occhi proprio da cattiva, da strega, e un attimo dopo è una perso­na quasi normale .. io ti dico la scena che io mi sento: che lei è entrata subito dopo che io sono uscita, di corsa, come una iena, ha guardato sul di­vano, perché c’era la tv acce­sa. È corsa di sotto con una rabbia allucinante .. nella ca­mera non l’ha trovato .. Sa­muele era su nel letto, lei ha cominciato a dirgli qualcosa, lui intanto s’è spaventato e lei ha cominciato a colpirlo, fin­ché non le ha visto tutto il sangue ..» .

“Meccanismo di scissione ­negazione-identificazione proiettiva”: questo il meccanismo che ha innescato il racconto del delitto fornito da Annamaria Franzoni al marito Stefano Lorenzi e proiettato sulla vicina di casa Daniela Ferrod.

Quel racconto è la prova che Anna­maria ha perfettamente foto­grafato la scena del delitto, dal momento che ha fornito al marito dettagli e particolari e rico­struisce per filo e per segno lo svolgimento dei fatti. «Solo la mamma ricompone il corpo del bambino e poi lo copre dopo averlo ucciso. Inoltre, la Franzoni ha colpito la testa perché quella testa, grande e calda, era il suo incubo. Sa­muele era un bellissimo bam­bino, ma la mamma lo porta­va spesso dal medico»: spiegano gli esperti in materia. La Franzoni ha ucciso e lo ha fatto in maniera lucida e ordi­nata.

Perché ha ucciso suo figlio di appena tre anni?

Già dopo il delitto, ­nessuno ha una parola di pie­tà per Samuele. Si registra una freddezza impressionan­te, nelle conversazioni telefo­niche intercettate dai carabi­nieri, si parla solo di funerali e giornalisti. Samuele non esi­ste più, è già dimenticato. Sa­muele rap­presentava un prodotto fatto male. Tant’è che la Franzoni avrebbe detto al marito “fac­ciamo un altro figlio”.

19int04f2_mgthumb-interna

Annamaria Franzoni, in questi anni, ha versato lacrime senza mai piangere. Versa lacrime a comando. Non c’è dolore in lei, non c’è sofferenza.

ADVERTISEMENT
Prec.

Sindrome di down: inaugurato un bar storico, mentre è giallo sull’inconsapevole candidatura di giovani disabili

Succ.

Vittoria napoletana all’International Major Of Naples 2017 Di Calcio Da Tavolo

Può interessarti

Chi era Pasquale Nappo, 18enne ucciso a Boscoreale: la vita, il contesto, l’agguato
Cronaca

Chi era Pasquale Nappo, 18enne ucciso a Boscoreale: la vita, il contesto, l’agguato

2 Novembre, 2025
Da multe a telefonate moleste: le novità a novembre per i consumatori in Italia
News

Da multe a telefonate moleste: le novità a novembre per i consumatori in Italia

2 Novembre, 2025
Messina, 16enne ucciso davanti a un bar: fermate tre persone. Il tragico sospetto dello scambio di persona
Cronaca

Messina, 16enne ucciso davanti a un bar: fermate tre persone. Il tragico sospetto dello scambio di persona

2 Novembre, 2025
Il “fatto di Demar”: la cornice che sfida lo Stato e racconta il potere del clan De Micco-De Martino
Cronaca

Il “fatto di Demar”: la cornice che sfida lo Stato e racconta il potere del clan De Micco-De Martino

2 Novembre, 2025
International day to end impunity for crimes against journalists 2025. la situazione della stampa a Napoli e in Campania
In evidenza

International day to end impunity for crimes against journalists 2025. la situazione della stampa a Napoli e in Campania

2 Novembre, 2025
Crescono anche in Italia minacce e intimidazioni: +78% nel 2025. L’appello di ONU e UNESCO: “Proteggere chi racconta la verità”
In evidenza

Crescono anche in Italia minacce e intimidazioni: +78% nel 2025. L’appello di ONU e UNESCO: “Proteggere chi racconta la verità”

2 Novembre, 2025
Succ.
Vittoria napoletana all’International Major Of Naples 2017 Di Calcio Da Tavolo

Vittoria napoletana all’International Major Of Naples 2017 Di Calcio Da Tavolo

Please login to join discussion

Ultimi Articoli

Chi era Pasquale Nappo, 18enne ucciso a Boscoreale: la vita, il contesto, l’agguato

Chi era Pasquale Nappo, 18enne ucciso a Boscoreale: la vita, il contesto, l’agguato

di Redazione Napolitan
2 Novembre, 2025
0

Nella notte tra il 1° e il 2 novembre, in piazza Pace a Boscoreale, il 18enne Pasquale Nappo è stato ucciso...

Da multe a telefonate moleste: le novità a novembre per i consumatori in Italia

Da multe a telefonate moleste: le novità a novembre per i consumatori in Italia

di Redazione Napolitan
2 Novembre, 2025
0

Novembre 2025 si presenta come un mese “ricco di novità” per i cittadini italiani: scadenze, modifiche normative e adeguamenti operativi...

Messina, 16enne ucciso davanti a un bar: fermate tre persone. Il tragico sospetto dello scambio di persona

Messina, 16enne ucciso davanti a un bar: fermate tre persone. Il tragico sospetto dello scambio di persona

di Redazione Napolitan
2 Novembre, 2025
0

Una serata che doveva essere di svago, davanti a un bar di via Roma, si è trasformata in una tragedia: un...

3 novembre 1999: imprenditore ucciso per essersi ribellato alla mafia

3 novembre 1999: imprenditore ucciso per essersi ribellato alla mafia

di Redazione Napolitan
2 Novembre, 2025
0

Il 3 novembre 1999, a Sant’Angelo Muxaro, in provincia di Agrigento, venne assassinato Vincenzo Vaccaro Notte, imprenditore locale che aveva aperto, insieme al fratello Salvatore...

Facebook Twitter Youtube
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy and Cookie Policy
  • AD
Napolitan è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Nola n.° 9 del 23/12/2014. Iscrizione al Registro degli Operatori per la Comunicazione n. 24695

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Bentornato!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o email per recuperare la password

Accedi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Vuoi sbloccare questo post?
Contenuti da sbloccare rimanenti. : 0
Sei sicuro che vuoi cancellare questo abbonamento?