• Redazione
  • Contatti
  • AD
  • I’m Napolitan
  • Accedi
lunedì, 3 Novembre, 2025
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli

Il nuovo modo di leggere napoli

  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Napoli: il dramma di Stefano Crescenzi, il detenuto morto perché gli hanno negato la scarcerazione

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
24 Gennaio, 2017
in Cronaca, In evidenza
1
Napoli: il dramma di Stefano Crescenzi, il detenuto morto perché gli hanno negato la scarcerazione
Share on FacebookShare on Twitter

stefano-crescenzi-morto-in-carcere Stefano Crescenzi, è un giovane romano di anni 37, detenuto a Napoli in custodia cautelare in quanto condannato in primo grado, alla pena di anni 23 di reclusione dalla Corte di Assise di Roma. Il reato contestato è quello dell’omicidio di Giuseppe Cordaro avvenuto in Roma alla via Aquaroni, zona Tor Bella Monaca, il 30 marzo dell’anno 2013, per il quale il giudice di primo grado ha escluso che fosse un delitto di mafia.

ADVERTISEMENT

A causa delle sue gravissime condizioni di salute, dovute probabilmente connesse al secco e protratto rifiuto di alimentarsi, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, nel mese di  settembre 2016, ritenne che Crescenzi non potesse rimanere presso un ordinario istituto penitenziario  e decise il suo trasferimento dalla casa circondariale di Livorno presso il centro clinico della casa circondariale  di Napoli – Secondigliano.

Il peggioramento delle condizioni di salute del detenuto, però, proseguiva.

Pochi giorni dopo il suo arrivo a Napoli, i sanitari del centro clinico della struttura penitenziaria Secondigliano, si sono resi immediatamente conto che non avrebbero potuto apprestare le cure al detenuto, le cui condizioni diventavano incontrollabili.

Così, la direzione sanitaria del penitenziario partenopeo decide il trasferimento all’Ospedale Cardarelli di Napoli. Da qui, viene ancora trasferito, in condizioni a dir poco preoccupanti, all’Ospedale Don Bosco di Napoli.

La situazione clinica  del detenuto, con il passare dei giorni, risultava sempre più compromessa, tanto da portare i difensori di Crescenzi, l’avvocato Dario Vannetiello del Foro di Napoli e l’avv. Daniele Fiorino del Foro di Roma, a chiedere alla Corte di Assise di Roma di revocare immediatamente la misura cautelare o, in via subordinata, adottare urgentemente una decisione   che consentisse  al detenuto di ricevere le cure adeguate in un centro specializzato, da individuarsi da parte della Corte o da parte dei familiari, anche con la modalità degli arresti domiciliari mediante controllo elettronico .

Il detenuto era, infatti, ritenuto dai sanitari a rischio di morte improvvisa.

La difesa aveva segnalato sin dal mese di ottobre 2016 che, come scritto dai sanitari, il detenuto era giunto addirittura in coma; inoltre, l’avvocato Dario Vannetiello, con un esposto al Primo Presidente del Tribunale di Roma, aveva rappresentato che il detenuto sarebbe morto se non fossero stati effettuati i giusti interventi e le opportune cure, in una struttura specializzata che poteva essere scelta dai familiari del malato in coma, non appena fosse venuta meno la misura cautelare.

Ulteriore richiesta di revoca della custodia cautelare era stata formulata dagli avvocati Vannetiello e Fiorino proprio giovedì scorso, 19 gennaio, ed indirizzata alla Corte di assise di appello di Roma – II sezione penale –  alla luce dell’ulteriore aggravamento delle sue già compromesse condizioni cliniche.

L’urgentissima richiesta formulata dagli avvocati – alla quale era stata allegata la più recente certificazione sanitaria del giorno 11.01.17 dell’Ospedale Don Bosco di Napoli attestante che il detenuto era in imminente pericolo di vita –   ancora non riceve risposta.

In tali provate condizioni, la decisione deve esser assunta con l’immediatezza che il caso impone.

Ognuno ha diritto di non morire, compreso un uomo in stato di detenzione.

Inoltre, quando non sopraggiunge la condanna definitiva, vige la presunzione d’innocenza, fino alla decisione definitiva di condanna.

La legge prevede che un uomo può essere sottoposto a carcerazione preventiva, quindi prima della sentenza definitiva di condanna, ma, devono ricorrere le esigenze cautelari che sono quelle del pericolo di inquinamento delle prove, di fuga e di reiterazione del reato. E non è, di certo, questo il caso.

Nel presente caso, il pericolo di inquinamento delle prove era superato dall’avvenuta conclusione del processo di primo grado.

Mentre il pericolo di fuga e quello di reiterazione era escluso in radice dall’essere il detenuto in coma, in fin di vita.

Allora perché la Corte di Assise di appello di Roma non ha deciso subito?

I Giudici del Tribunale dal riesame, se avevano già ricevuto la allarmante comunicazione dai sanitari dell’Ospedale Don Bosco che Crescenzi stava per morire, perché hanno deciso di prolungare la procedura decidendo di conferire un incarico peritale, con inevitabile prolungamento della decisione su un caso così urgente da definire?

C’era di mezzo la vita di un uomo.

Nonostante tale drammatica situazione il Tribunale del riesame di Roma,  presidente dott. Azzolini, relatore dott. Steidl, in una prima occasione, non aveva ritenuto sussistenti i presupposti  per revocare o sostituire la misura cautelare, mentre in una seconda occasione, pochi giorni fa, il 13 gennaio, hanno ritenuto opportuno fissare un’altra udienza per chiedere ad un medico di loro fiducia quali fossero le condizioni cliniche del detenuto, incomprensibilmente dimostrando di non fidarsi della certificazione sanitaria, presente in atti, dei medici dell’ospedale partenopeo che invece avevano da tempo “visto giusto” .

Purtroppo, l’ulteriore udienza, ritenuta necessaria dal Tribunale del riesame nonostante lo stato di coma che perdurava da ben tre mesi, non avrà senso perché Stefano Crescenzi è deceduto.

La ricostruzione dei fatti, viene resa nota dai legali del giovane romano “condannato a morte” dall’inerzia della macchina burocratica.

Un caso che rilancia una questione che non passa mai di moda e che porta ad interrogarsi in merito ai diritti – reali e presunti – dei detenuti.

ADVERTISEMENT
Prec.

Omicidio-suicidio nel salernitano: uomo si getta nel vuoto con il figlio di tre anni tra le braccia

Succ.

Napoli-Fiorentina, le probabili formazioni

Può interessarti

Chi era Pasquale Nappo, 18enne ucciso a Boscoreale: la vita, il contesto, l’agguato
Cronaca

Chi era Pasquale Nappo, 18enne ucciso a Boscoreale: la vita, il contesto, l’agguato

2 Novembre, 2025
Messina, 16enne ucciso davanti a un bar: fermate tre persone. Il tragico sospetto dello scambio di persona
Cronaca

Messina, 16enne ucciso davanti a un bar: fermate tre persone. Il tragico sospetto dello scambio di persona

2 Novembre, 2025
3 novembre 1999: imprenditore ucciso per essersi ribellato alla mafia
Cronaca

3 novembre 1999: imprenditore ucciso per essersi ribellato alla mafia

2 Novembre, 2025
2 novembre 2004: 13enne ucciso in un agguato insieme al padre
Cronaca

2 novembre 2004: 13enne ucciso in un agguato insieme al padre

2 Novembre, 2025
Il “fatto di Demar”: la cornice che sfida lo Stato e racconta il potere del clan De Micco-De Martino
Cronaca

Il “fatto di Demar”: la cornice che sfida lo Stato e racconta il potere del clan De Micco-De Martino

2 Novembre, 2025
Si torna a sparare a Ponticelli: cronaca di uno sventato agguato
Cronaca

Napoli, sedicenne ferito da colpi di arma da fuoco all’uscita da un locale: indagini in corso

2 Novembre, 2025
Succ.
Napoli-Fiorentina, le probabili formazioni

Napoli-Fiorentina, le probabili formazioni

Please login to join discussion

Ultimi Articoli

Chi era Pasquale Nappo, 18enne ucciso a Boscoreale: la vita, il contesto, l’agguato

Chi era Pasquale Nappo, 18enne ucciso a Boscoreale: la vita, il contesto, l’agguato

di Redazione Napolitan
2 Novembre, 2025
0

Nella notte tra il 1° e il 2 novembre, in piazza Pace a Boscoreale, il 18enne Pasquale Nappo è stato ucciso...

Da multe a telefonate moleste: le novità a novembre per i consumatori in Italia

Da multe a telefonate moleste: le novità a novembre per i consumatori in Italia

di Redazione Napolitan
2 Novembre, 2025
0

Novembre 2025 si presenta come un mese “ricco di novità” per i cittadini italiani: scadenze, modifiche normative e adeguamenti operativi...

Messina, 16enne ucciso davanti a un bar: fermate tre persone. Il tragico sospetto dello scambio di persona

Messina, 16enne ucciso davanti a un bar: fermate tre persone. Il tragico sospetto dello scambio di persona

di Redazione Napolitan
2 Novembre, 2025
0

Una serata che doveva essere di svago, davanti a un bar di via Roma, si è trasformata in una tragedia: un...

3 novembre 1999: imprenditore ucciso per essersi ribellato alla mafia

3 novembre 1999: imprenditore ucciso per essersi ribellato alla mafia

di Redazione Napolitan
2 Novembre, 2025
0

Il 3 novembre 1999, a Sant’Angelo Muxaro, in provincia di Agrigento, venne assassinato Vincenzo Vaccaro Notte, imprenditore locale che aveva aperto, insieme al fratello Salvatore...

Facebook Twitter Youtube
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy and Cookie Policy
  • AD
Napolitan è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Nola n.° 9 del 23/12/2014. Iscrizione al Registro degli Operatori per la Comunicazione n. 24695

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Bentornato!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o email per recuperare la password

Accedi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Vuoi sbloccare questo post?
Contenuti da sbloccare rimanenti. : 0
Sei sicuro che vuoi cancellare questo abbonamento?