“Isolamento e solitudine”: queste le armi delle quali si avvale la camorra per uccidere senza spari una vita che ha osato opporsi, ribellarsi, indignarsi, alzare la testa per dire: “No”.
L’ultima vittima di una guerra diversamente sanguinaria è Ciro Scarciello, il salumiere della Duchesca la cui unica colpa è quella di aver risposto alle domande di una giornalista di “Chi l’ha visto?”, programma condotto da Federica Sciarelli, in merito alla sparatoria avvenuta nl mercato della Maddalena a Forcella, contro tre ambulanti senegalesi che non pagavano il pizzo, nell’ambito della quale è stata ferita ad un piede anche una bambina di 10 anni.
Un filmato che ha destato scalpore: il salumiere ha avuto il coraggio di parlare delle imposizioni forti della camorra e dell’assenza di controllo e tutela da parte delle istituzioni. L’asfissiante morsa della camorra, la manchevole assenza delle istituzioni. Una denuncia tanto coraggiosa, quanto pericolosa.
La salumeria di Ciro si trova proprio lì, nella Duchesca, il luogo dove è avvenuta la sparatoria. Le conseguenze della sua denuncia, pubblica e accorata, non si sono fatte attendere.
Pochi giorni fa, entrando nel proprio negozio, si è ritrovato con il vetro del bancone distrutto. Un chiaro segnale intimidatorio.
In un clima di violenza, intimidazione, illegalità che domina il quartiere, il desiderio di gettare la spugna è lecito. Ciro è stato l’unico a metterci la faccia, dopo il raid del 4 gennaio. L’unico a non nascondersi dietro un severo scudo d’omertà. Gli abitanti del quartiere disertano il negozio, Ciro vede il suo futuro compromesso e pensa di calare definitivamente la serranda.
Immediata la rete di solidarietà insorta intorno al salumiere, capeggiata da Luigi Leonardi, imprenditore sotto scorta per essersi ribellato al racket della camorra. Proprio da lui è partito l’appello di solidarietà nei confronti di Ciro Scarciello e il 21 gennaio molti napoletani si sono recati in quella stessa salumeria per fare la spesa. Sulle pagine Facebook di riferimento è stato pubblicato un selfie dove tantissimi napoletani hanno fatto la loro parte.
La ventata di solidarietà, inaspettata, ma doverosa, ha ridisegnato le sorti di un destino che sembrava già scritto. Tantissime le persone che hanno partecipato alla “spesa della legalità”, alla quale ha presenziato anche l’assessore comunale al Lavoro e alle Attività Produttive, Enrico Panini, dopo che lo scorso venerdì il sindaco Luigi de Magistris aveva dichiarato ai microfoni di Radio kiss miss che stava seguendo personalmente la vicenda di Ciro, in modo discreto, lontano dai riflettori mediatici.
«Ciro ha compiuto un atto di grande eroismo quotidiano. – commenta l’assessore Panini – Ha denunciato, ha dato voce a quanto gli occhi vedono. Ognuno di noi deve sostenere chi non si è tirato indietro. Napoli ha bisogno di risposte civili e d’ordine». Ciro non si lascia impressionare: «Adesso vengono gli assessori, ma prima non s’è mai visto nessuno».
Osannato dal resto della città, bandito dagli abitanti della zona: un copione prevedibile che puntualmente si ripresenta al cospetto di chi, nella vita di sempre, si rivela capace di un semplice atto di legalità ordinaria.