I responsabili della sparatoria avvenuta il 4 gennaio in via Annunziata, nel cure del frequentatissimo mercato della Maddalena del quartiere Forcella a Napoli, dove rimasero feriti una bambina di 10 anni e tre ambulanti senegalesi, hanno un volto, un nome e una precisa collocazione camorristica.
La polizia di stato ha annunciato stamani, attraverso un tweet, l’arresto dei tre responsabili, ritenuti appartenenti al clan Mazzarella. È stato anche disposto ed eseguito il fermo di altre due persone, ritenute i presunti basisti del gruppo.
Una bambina di 10 anni era rimasta ferita accidentalmente a gamba e piede da un colpo d’arma da fuoco sparato in via Annunziata. Due dei tre commercianti senegalesi, di 36, 38 e 32, invece, furono feriti lievemente da alcune schegge, mentre il terzo, che comunque non è in pericolo di vita, era stato colpito in maniera più seria.
I fermati sono Gennaro Cozzolino (39), Valerio Lambiase (28), Luciano Rippa (33), Gennaro Vicedomine (25). Si cerca anche una quinta persona. Secondo quanto dichiarato dagli inquirenti, è Cozzolino che ha materialmente esploso i colpi d’arma da fuoco che hanno ferito i cittadini senegalesi e la bambina. Lambiase – fratello di una persona uccisa nel 2015 in seguito ad un regolamento di conti – era armato invece di mazza da baseball. Gli altri due fermati sono venditori ambulanti del mercato in cui è avvenuto il raid. Mentre Cozzolino e Lambiase sono considerati vicini al clan dei Mazzarella, e la loro azione era una ritorsione per il pizzo non pagato (30 euro a settimana secondo gli inquirenti), gli altri due erano stati convinti dai primi che gli stranieri, obiettivo del raid, li stessero danneggiando economicamente, applicando prezzi più bassi alla merce esposta in vendita.
Dunque, gli arresti odierni, scagionano ogni dubbio: quella sparatoria si colloca nell’ambito del braccio di ferro tra i Mazzarella e i Sibillo-Corallo, per la contesa proprio del controllo del mercato della Maddalena.
I Sibillo-Corallo sono fortemente rimaneggiati da arresti ed omicidi di figure simbolo del cartello criminale ed attualmente composti da un manipolo di giovanissimi, privi di una guida chiara, un leader in grado di impartire ordini e direttive.
I Mazzarella hanno deciso di approfittare del vuoto di potere insorto tra le fila del clan che annovera nelle Case Nuove il suo quartier generale, per tentare di imporre il proprio ‘marchio” a commercianti e spacciatori. Per i Mazzarella, il mercato della Maddalena è un punto d’onore: erano loro, in un passato non molto lontano, a dettare legge ai commercianti, per poi vedersi scalzare dai Sibillo.
Adesso, i Mazzarella sono tornati sulla scena: “più cattivi, armati, spietati ed organizzati di prima”.
Così vengono descritti i giovani gregari affiliati al ricompattato clan Mazzarella da altri giovani appartenenti a sodalizi criminali che “temono” che la furia cieca di questi ultimi li porti a disseminare spari e terrore ben oltre le mura del centro storico partenopeo.