È andata in onda oggi, 16 dicembre, la scelta di Claudio Sona, il primo tronista gay della storia di “Uomini&Donne”, il seguitissimo talk show di Maria De Filippi, da decenni inamovibile caposaldo della striscia pomeridiana di canale 5.
Ad aprire la carrellata di emozioni e lacrime, il videomessaggio della senatrice Monica Cirinnà, ideatrice della legge che porta proprio il suo cognome, in materia di unioni civili. La Cirinnà ha augurato felicità e amore al tronista, ribadendo che tutti gli esseri umani sono uguali e, pertanto, anche gli omosessuali meritano di vedere coronato il loro sogno d’amore e devono continuare ad ambire a “una vita normale”. La senatrice ha poi speso grandi parole di elogio per Maria De Filippi, ringraziandola per il prezioso contributo fornito alla causa, concorrendo a portare l’omosessualità nelle case e nelle vite degli italiani, con una spontaneità e un naturalezza attribuibili solo ad una donna munita della sua sensibile lungimiranza.
Un percorso emozionante, ma anche sofferto, quello di Claudio e dei suoi corteggiatori, dentro e fuori dallo studio, a telecamere spente ed accese, sintomatico e riassuntivo delle difficoltà e delle vicissitudini che l’accettazione di sé stessi e il farsi accettare dagli altri, scolpisce nelle vite di questi ragazzi, capaci di sciogliere i cuori con la tenerezza dei loro gesti e attraverso quell’ingenuo e legittimo desiderio d’amore.
Il parterre presente in studio e l’intera troupe della redazione hanno assistito alla scelta in lacrime, a dimostrazione dell’umanità che questi ragazzi hanno saputo trasmettere. L’ultima esterna di Claudio con Mario Serpa, il corteggiatore che il tronista ha poi scelto, è stata girata a Napoli, tra un bagno di fan e curiosi che hanno dispensato baci e abbracci ai due. “Napoli vi vuole bene”: ha detto ai due neofidanzati un’anziana signora. L’auspicio della Cirinnà e della giovane coppia è che l’onda emotiva che ha travolto il celebre studio di Cinecittà possa giungere a toccare i cuori di coloro che, in tutte le città d’Italia, dalle grandi metropoli alle piccole realtà di periferia, seguitano a bersagliare gli omosessuali lasciando che a prendere il sopravvento sul buon senso sia il volto più becero e bigotto e perfino violento dell’omofobia.