I fatti contestati al docente sarebbero avvenuti, circa un anno e mezzo fa, nell’istituto Santagata. A renderli noti sarebbero state le presunte vittime, che hanno riferito ai genitori le “attenzioni morbose” del docente.
‘Carezze’ e palpatine avvenute durante le lezioni di chitarra che l’insegnante di musica teneva in orario pomeridiano: questo è quanto raccontato dalle vittime. Attenzioni, palpeggiamenti, vere e proprie molestie che hanno determinato il rinvio a giudizio del professore.
Dichiarazioni rese anche alle forze dell’ordine e ai magistrati nel corso di un incidente probatorio disposto dal gip Nicola Quatrano il quale ha poi accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Francesca Falconi per atti sessuali su minorenne aggravati dalla continuazione.
L’insegnante, nonostante sia stato rinviato a giudizio per molestie su minori quasi due mesi fa, continua a insegnare alla scuola media Santagata di Portici perché la procura della Repubblica di Napoli non avrebbe effettuato alcuna comunicazione né all’ufficio scolastico regionale né alla direzione didattica.
Il docente, classe 1972, sposato con figli, insegnante di educazione musicale da vent’anni, non aveva mai dato adito a sospetti. Un anno e mezzo fa, però, quattro sue alunne lamentano con i genitori attenzioni morbose. Attenzioni confermate alle forze dell’ordine e anche in Procura, nel corso di un incidente probatorio ordinato dal gip Nicola Quatrano. Nei confronti del professore il pubblico ministero Francesca Falconi chiede e ottiene il rinvio a giudizio per atti sessuali su minorenne, reato aggravato dalla continuazione, dal fatto che le ragazzine avessero meno di 14 anni e che fossero a lui affidate per ragioni di istruzione.
Il professore, si legge nelle motivazioni, «nel corso delle lezioni di chitarra dallo stesso tenute in orario pomeridiano, presso l’istituto Carlo Santagata in Portici, compiva con le minori atti sessuali consistiti in carezze sulle natiche e tra le cosce». In un’occasione, il professore «dopo essersi messo nella tasca anteriore dei pantaloni da lui indossati l’accordatore, invitava una minore ad andare a riprenderselo» e un’altra volta faceva la stessa cosa con delle monete. Tali atti sono stati considerati «diretti in modo inequivoco a indurre le minori a toccargli le parti intime» ed il gip Roberta Attena ha deciso di mandare il docente a processo. Il rinvio a giudizio è stato deciso quasi due mesi fa e il 19 dicembre ci sarà la prima udienza del processo di primo grado, dove le parti si costituiranno e sarà stabilita la data per l’inizio del dibattimento. In questi quasi due mesi nessuno avrebbe pensato a informare le autorità scolastiche, al punto che il professore, non essendo sospeso, ha non solo il diritto, ma anche il dovere di recarsi a scuola tutti i giorni. Mentre il professore, difeso dagli avvocati Giovanni Basco e Nunziata Fusco, protesta la sua innocenza, le famiglie delle ragazzine stanno vivendo giorni difficili. Uno dei padri ha diffuso centinaia di volantini per avvisare che a scuola lavora un professore imputato per molestie su giovanissime alunne.
Dall’inizio dell’anno scolastico, il professore non insegna più nella sezione delle ragazzine, oggi in terza media: ha chiesto e ottenuto un distacco parziale presso un altro istituto per alcune ore a settimana. Continua, però, a insegnare alla Santagata, a decine di altri ragazzini di età inferiore ai quattordici anni. Questo il tormento dei genitori delle vittime che rivendicano a gran voce l’importanza di tenere lontano il docente in questione dalle giovani alunne.