Quattro palestre sequestrate, 21 ordinanze di custodia cautelare per traffico di anabolizzanti e medicinali: questo è il bilancio di una operazione dei carabinieri dei Nas della Campania scaturita da una inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).
I carabinieri per la Sanità hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare, nei confronti di una vera e propria organizzazione criminale costituita, secondo le indagini, da titolari di palestre, agenzia di body guard, preparatori e atleti di body building che avrebbero organizzato lo spaccio di specialità medicinali ad azione anabolizzante, illegalmente importate dall’estero, medicinali che avevano lo scopo di aumentare la perfomance degli atleti e la massa muscolare, alterando le prestazioni agonistiche.
La maggior parte degli arresti è stata fatta in Campania, e precisamente nel Casertano. Due le palestre sequestrate a Napoli (una nel quartiere Fuorigrotta, l’altra nel rione collinare dei Colli Aminei) una a Rimini, mentre una misura interdittiva è stata fatta a Carpi, in provincia di Modena, nei confronti di un istruttore di una palestra, infine un’altra palestra è stata sequestrata a Potenza dove i carabinieri dei Nas hanno notificato un’ ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a Teodosio Galotta, di 28 anni. Galotta è accusato di ricettazione, detenzione ed immisisone in commercio di farmaci anabolizzanti e stupefacenti clamndestinamente introdotti in Italia.
«I farmaci sequestrati e gli anabolizzanti – ha spiegato il tenente colonnello Mario Pantano, comandante dei Nas di Napoli – oltre che essere dannosi per la salute, venivano somministrati senza alcun controllo medico».
L’attività di indagine, iniziata nel mese di settembre 2015, ha permesso di individuare l’esistenza di un sodalizio dedito all’importazione illecita, dall’est europeo, di farmaci e sostanze anabolizzanti (Cialis, Nandrolone, GHRP-2 cd. Ormone della Crescita, ecc.) e alla loro successiva commercializzazione presso palestre site nelle province di Napoli e Caserta.
Le investigazioni, basate su intercettazioni e servizi di osservazione, hanno consentito, inoltre, di raccogliere un grave quadro indiziario circa l’esistenza di una proficua attività di prestiti di denaro, con interessi usurari fino al 50% mensile, posta in essere da uno degli indagati in danno di diverse vittime. Secondo il quadro accusatorio quest’ultimo indagato – per riscuotere le somme derivate dall’usura – intimidiva le vittime con la sua prestanza fisica vantando altresì stretti legami con malavitosi di nazionalità ucraina.