Continuano ad emergere macabri dettagli intorno ai fatti avvenuti nel Parco Verde di Caivano e che hanno portato alla morte della piccola Fortuna Loffredo, la bambina vittima di abusi sessuali, scaraventata da uno dei finestroni del cosiddetto “palazzo degli orrori”: la piccola fu lanciata da un’altezza sicuramente superiore ai 10 metri cadendo di schiena, riportando fratture in più parti.
Lo ha confermato il medico legale Nicola Balzano deponendo come teste al processo davanti alla quinta sezione della Corte d’assise per l’omicidio della bimba del parco verde di Caivano.
A un primo esame esterno si rese conto subito che la morte era dovuta a una caduta da una grande altezza. Per il medico Fortuna era viva e cosciente non essendo stati riscontrati segni di percosse. La circostanza che sul luogo dell’impatto non siano stati trovati sangue e tracce organiche non è affatto anomala secondo il medico legale il quale ha, infatti, spiegato che quando i corpi precipitano da notevoli altezze non si registrano di solito lesioni esterne ma si riscontrano, al contrario, forti lesioni ed emorragie agli organi interni.
Il medico ha anche partecipato alla perizia ginecologica ed ha confermato che la bimba era vittima di abusi sessuali reiterati nel tempo.
Appena il testimone ha cominciato in aula a riferire la dinamica della caduta e gli effetti devastanti sul corpo di Chicca la mamma, Mimma Guardato, si è allontanata velocemente dall’aula per non ascoltare la ricostruzione.