Michele Cavaliere è un piccolo imprenditore caseario di Gragnano. Il 9 novembre del 1996 di primo mattino, Michele esce di casa per recarsi a lavoro, quando rimane vittima di un agguato di matrice inequivocabilmente camorristica.
Cavaliere fu colpito da un killer in motocicletta alle 4.10 del mattino, mentre usciva dalla sua abitazione per recarsi di buon’ora presso il suo caseificio, come faceva tutti i giorni. Soccorso e trasportato in ospedale, morì il 12 dicembre successivo, senza mai uscire dal coma. Dal 2002 la stradina dove abitava porta il suo nome, e nel 2008 il Comune vi pose una lapide che recita “Via Michele Cavaliere, vittima della camorra a seguito dell’infame agguato messo in essere la mattina del 19 novembre 1996”.
Michele Cavaliere finisce nel mirino della camorra perchè non si piega dinanzi al volere del clan e si rifiuta di pagare il pizzo.
Per il suo assassinio è condannato all’ergastolo Nicola Carfora detto “o’ fuoco”, boss dell’omonimo clan di Gragnano, ritenuto uno dei due esecutori materiali.
Michele Cavaliere è stato riconosciuto vittime innocente della criminalità organizzata dal Ministero dell’Interno.
Nel luglio del 2012, a Gragnano, fu rivolto un messaggio di saluto e di augurio di “una presta libertà” all’indirizzo di Nicola Carfora, alias o’ fuoco, il killer di Michele, letto dal cantante neomelodico Rosario Miraggio, durante il concerto di chiusura per i festeggiamenti della Madonna del Carmelo.
Un fatto avvenuto dopo che, pochi mesi prima, il consiglio comunale era stato sciolto per infiltrazioni.
La cittadinanza gragnanese, pochi giorni dopo quell’increscioso tributo, i cittadini indignati hanno voluto replicare con un gesto concreto e scesero in strada per ricordare Michele Cavaliere. Ai piedi della lapide posta sul luogo dell’agguato, all’imbocco della stradina che dal 2002 porta il suo nome, gli organizzatori della fiaccolata hanno deposto una corona di fiori.