Quella di Clorinda è una vicenda che, per certi versi, ricorda quella narrata nel celebre film “Così parlo Bellavista” allorquando, sul finale, il filosofo De Crescenzo s’interroga sul quale sia la città più meritevole d’accogliere i natali di suo nipote, in virtù del fatto che la figlia si era trasferita nel capoluogo lombardo: Napoli o Milano?
Clorinda è una giovane madre nata a Napoli, ma residente a Milano che, al cospetto di questo interrogativo, per ben tre volte non ha avuto dubbi sul da farsi. Lo scorso 28 dicembre è nata la sua terzogenita e la neomamma ha voluto rispettare la tradizione di famiglia, così come avvenuto per le altre due gravidanze, ha fatto sì che i suoi figli nascessero nel suo quartiere d’origine: Ponticelli, a testimonianza del forte legame che nutre per la sua terra.
Pertanto, Clorinda ha partorito all’ospedale evangelico di Villa Betania, ma 10 mesi dopo, ha scoperto che la sua piccola non figura nel suo stato di famiglia, perché gli addetti del comune di Ponticelli non hanno ancora provveduto ad inviare la relativa documentazione al comune di Milano.
Inizia così per Clorinda un’ardua battaglia fatta di telefonate e sfuriate, animate dalla disperata necessità di mettersi in contatto con un dipendente del comune di Ponticelli in grado di fornirgli spiegazioni chiare, attendibili ed esaustive. Dopo svariati tentativi andati a vuoto, la donna riesce a parlare con delle persone che non si rivelano all’altezza della situazione e che per giunta riagganciano il telefono, mentre Clorinda incalza con le domande e rivendica legittime spiegazioni.
“E signora c’aggia fa…devo venire io a Milano a v’ purtà ‘e documenti!?”, replica un funzionario del comune durante la battaglia telematica di una mamma che esige solo di “regolarizzare” la posizione di sua figlia.
Per sistemare la situazione di Clorinda, il Comune di Ponticelli non deve fare altro che inviare una raccomandata al comune di Milano contenente i documenti di nascita. È paradossale che per esplicare una pratica tanto semplice, la donna abbia dovuto attendere 10 mesi, con tutti i disagi e le problematiche che l’indisponibilità di tale documentazione le sta arrecando.
Clorinda si è vista persa, dall’altro capo del telefono ha riscontrato solo frivolezza, superficialità e scortesia, così ha deciso di allertare la questura.
“Strano”, ma vero: tanto è bastato per far sì che dal comune di Ponticelli venisse inoltrato il primo fax, contenente i documenti relativi alla nascita della figlia di Clorinda, al comune di Milano.
“Ora resta da vedere quanto tempo ci vorrà per la spedizione dei documenti originali. – spiega Clorinda – Ho allertato anche con un portavoce del Movimento 5 Stelle, Simone Natullo, che lunedì sarà al comune di Ponticelli per capire cosa è successo…vorrei che la cosa non finisse qui…non per continuare la polemica, ma per far luce sulla vicenda: è doveroso segnalare la negligenza dei lavoratori pubblici, se vogliamo migliorare le sorti di questo Paese e, ancora di più, se si vuole riscattare un quartiere degradato come Ponticelli.”