Tina Anselmi, prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica, è morta nella sua casa di Castelfranco Veneto,all’età di 89 anni.La sua nomina risale al luglio del 1976, quando divenne titolare del dicastero del lavoro e della previdenza sociale nel governo presieduto da Giulio Andreotti.Sua la firma della Legge sulla Parità.
Nata il 25 marzo 1927, è stata parlamentare eletta nelle file della Democrazia Cristiana per sei legislature, e ministro per tre volte.Dopo la prima nomina infatti, fu ministro della Sanità nel quarto e quinto governo Andreotti e legò il suo nome alla riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale. All’inizio degli anni Ottanta ha presieduto, con piglio memorabile, la commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2 fino al 1985.
All’età di 17 anni Tina Anselmi decise di prendere parte attivamente alla Resistenza.Fu ingaggiata nella brigata di Cesare Battisti sotto il falso nome di Gabriella, e tra i suoi compiti era solita fare la staffetta, percorrendo circa cento chilometri al giorno in bicicletta. «Uscivo alle cinque del mattino, portavo messaggi, ricetrasmittenti, tenevo il collegamento tra le brigate. Poi andavo a scuola. Facevamo soprattutto saltare binari per impedire le deportazioni e il trasporto di materiali delle fabbriche oltreconfine». Si racconta che il 26 aprile 1945 dopo aver appreso dell’accordo con i tedeschi,la Anselmi si mise a urlare per la gioia sotto le finestre di casa sua di mattina presto.Vedendo improvvisamente un’ombra avvicinarla, la giovane chiese la parola d’ordine all’uomo in questione che non la seppe, lei lo arrestò immediatamente scoprendo subito dopo che aveva ammanettato suo padre.
Divenuta insegnante, fu dirigente sindacale, giovane democristiana, vicepresidente dell’Unione europea femminile, membro del Consiglio nazionale Dc dal 1959, deputato dal 1968 all’87. È stata più volte candidata alla Presidenza della Repubblica.
Il 2016 è stato un anno di riconoscimenti per la Anselmi: le è stato dedicato un francobollo e la sua città le ha reso omaggio per l’anniversario della sua nomina a ministro 40 anni prima.
«Profondamente colpito dalla scomparsa di Tina Anselmi, partigiana, parlamentare, ministro di grande prestigio, ne ricordo il limpido impegno per la legalità e il bene comune» così il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha espresso il suo cordoglio.
«Con Tina Anselmi scompare una figura esemplare della storia repubblicana» è il ricordo del presidente del Consiglio Matteo Renzi. «Partigiana, sindacalista, impegnata nella vita politica e nelle istituzioni, prima donna ministro della storia italiana. Il suo impegno per le pari opportunità e contro la P2 e la sua personalità forte e discreta ne hanno fatto un esempio per chiunque creda alla politica come passione per la libertà. Ai familiari il cordoglio mio personale e di tutto il governo».
I funerali di Tina Anselmi saranno celebrati venerdì 4 novembre nel Duomo di Castelfranco Veneto.