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“La tradizione in cucina”, i dolci dei morti: gli ‘nzuddi e le rame di Napoli

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
1 Novembre, 2016
in Da Sud a Sud, In evidenza
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“La tradizione in cucina”, i dolci dei morti: gli ‘nzuddi e le rame di Napoli
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8e723aa56e3d1efde9ae0205f3578efbPaese che vai, tradizione che trovi. Un principio che si sposa alla perfezione con i manicaretti riconducibili alla festività che si celebra in questi giorni.

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I dolci sono il vero caposaldo della festività dedicata ai defunti, ma se a Napoli impazza il torrone, la Sicilia replica con delle prelibatezze di tutto rispetto.

GIi ‘nZuddi, i dolci tipici del catanese che si preparano in concomitanza di questa sentita ricorrenza, anticamente venivano preparati dalle Suore Vincenziane di Catania e infatti prendono il loro nome da Vincenzo, ‘nZuddu è, infatti, il diminuitivo di Vincenzo, nel dialetto siciliano. Qualcuno li addita come i biscotti preferiti di Vincenzo Bellini, che la madre chiamava affettuosamente N’zuddu.

Le rame di Napoli, nonostante il nome ingannevole, sono dolci catanesi al cioccolato. Il giorno d’Ognissanti a tavola non mancano mai insieme agli nzuddi, profumati e coi loro colori contrastanti.

Le rame di Napoli sono un dolce tipico di Catania consumato durante le festività dei defunti.

È un biscotto dal cuore morbido al gusto di cacao, ricoperto per intero da una glassa di cioccolato fondente.

Non si conosce con esattezza l’origine del nome tuttavia esistono varie ipotesi: la prima cita un pasticciere di Napoli come inventore di questa ricetta; un’altra ipotesi parla di un atto di vassallaggio della Sicilia nei confronti di Napoli durante l’epoca del Regno delle due Sicilie. L’ultima ipotesi, risalente sempre al Regno delle due Sicilie, sembra anche la più verosimile. Si afferma, infatti, che durante l’impero Borbonico, successivamente all’unificazione del Regno di Napoli con il regno di Sicilia, fu coniata una moneta contenente una lega di rame, in modo da sostituire la più ricca lega di oro e argento. Il popolo, con l’introduzione di tale moneta, pensò bene di creare un dolce che riproducesse tale moneta, inventando così la rama di Napoli.

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La ricetta originale conteneva farina, zucchero, cacao amaro e marmellata di arance, ma negli anni vennero apportate diverse modifiche, sia nella dimensione che negli ingredienti utilizzati, introducendo l’uso di Nutella e altre marmellate.

Tradizionalmente preparato durante le festività di Ognissanti viene regalato ai bimbi, come dono dai parenti defunti per essere stati buoni durante l’anno.

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