Salvatore Buglione, 51 anni, soprannominato Sasà, è un uomo perbene, un uomo come tanti. La sua vita e la su storia, balzano agli onori della cronaca il 4 settembre 2006, giorno in cui viene assassinato in via Pietro Castellino, per sfregio, per punire la sua ribellione. Buglione lavorava come dipendente comunale, ma sua moglie, Antonella Ferrigno, era ed è titolare di un´edicola che da generazioni si trova su una delle strade più popolari della zona collinare. Sasà ogni sera arrivava, dopo il proprio orario di ufficio, nella rivendita dell´Arenella per aiutare la moglie a chiudere bottega e per difenderla da eventuali aggressori prima di rincasare.
Quella sera alle 20.30 è stato aggredito da quattro individui che volevano estorcergli l’incasso dell’edicola, Salvatore ha tentato di allontanarli quando uno di loro gli ha sferrato una coltellata al petto che lo ha ucciso.
«Dacci i soldi o ti uccidiamo», urlò il malvivente armato di coltello. Il giornalaio cercò di trovare rifugio nell’edicola, ma fu raggiunto all’interno da uno dei banditi, che lo colpi con una coltellata al cuore. Agonizzante, Buglione, riuscì a fare pochi passi, fuori dalla bottega, prima di crollare sul marciapiede. In tasca, Sasà, aveva l’incasso di una dura giornata di lavoro: circa millecento euro. I tre fuggirono, ma furono visti da un’anziana e da due ragazzi, appena scesi da un autobus. Tre testimoni, la svolta all’indagine l’avrebbero data loro. L’omertà di Napoli, almeno una volta è stata annientata dal coraggio di questi tre cittadini.
Quattro giovanissimi, quattro criminali con un «pedigree» di tutto rispetto, due dei quali tornati liberi grazie all’indulto, agli inizi di agosto, un mese prima il delitto: questa la gang artefice della rapina in cui Salvatore ha perso la vita. Li hanno presi nelle loro case e in quelle delle fidanzate, nel quartiere di Piscinola. Tre fratelli, tra cui un minore di 17 anni e un quarto complice, il capo: Domenico D’Andrea, 23 anni, detto «Pippotto». E proprio Pippotto è uno dei due indagati che, con Antonio Palma, 22 anni, è uscito con l’indulto un mese prima il raid di via Pietro Castellino. Da fonti investigative trapela che sarebbe stato proprio il minore, che ha compiuto 18 anni pochi mesi dopo l’omicidio, l’uccisore dell’edicolante.
Fino al giorno del funerale, l’edicola di via Castellino ha rappresentato il punto di riferimento per la protesta di migliaia di napoletani, sfiniti dalla delinquenza che imperversa a Napoli, furibondi contro l’indulto. Fiori, lumini votivi e, decine di biglietti incollati sulla serranda abbassata.
Anna Buglione, 32 anni, figlia di Salvatore, fa parte della nuova giunta comunale a San Giorgio a Cremano. A lei sono affidate le Politiche Giovanili e l’associazionismo.
Ieri mattina, 31 ottobre, il sindaco Giorgio Zinno ha firmato il decreto di rimpasto e distribuito le deleghe tra gli altri assessori della giunta.
Nell’esecutivo anche l’avvocato Olimpia Omelio (Udc), 38 anni, nuova delegata ad Attività Produttive e Patrimonio. Le due “new entry” riempiono le caselle lasciate vuote da Anita Sala che ha ottenuto un incarico presso la Camera dei Deputati, e Annarita D’Arienzo che ha fatto un passo indietro per sopraggiunti impegni professionali. Giovanni Marino (Sinistra Italiana – San Giorgio Democratica) conserva la carica di vice sindaco e mantiene la delega alle Politiche Sociali a cui va aggiunta la Gestione della Sosta; Michele Carbone (Pd) acquisisce la delega al Bilancio e conserva Lavori Pubblici, Edilizia Scolastica. A Ciro Sarno (Pd) va la delega alla Scuola, conservando quella all’Ambiente e alla Sicurezza. Nuove deleghe per Pietro De Martino (Pd), che si occuperà di Vivibilità Urbana, Manutenzione e Gestione Parchi, Risparmio Energetico; conserva invece lo Sportello Europa. A Manuela Chianese (LiberaMente San Giorgio) il sindaco affida le deleghe a Urbanistica e Innovazione Tecnologica, Trasparenza, Antiabusivismo, Cimitero e Protezione Civile. Salvatore Petrilli (Verdi) da presidente dell’Istituzione Comunale lavorerà per il rilancio del Premio Massimo Troisi.
Il primo cittadino mantiene le deleghe “Città dei Bambini e delle Bambine” e Edilizia Sportiva e dice: “La nomina della nuova giunta rappresenta un momento di rilancio della nostra azione amministrativa, nell’interesse esclusivo della comunità sangiorgese. Sempre più uniti continuiamo a lavorare per rispondere alle sfide che, quotidianamente, questa città ci pone, nel rispetto del mandato elettorale”. Supporto a Zinno è stato espresso da tutti i partiti e i movimenti che compongono la coalizione di governo: Partito Democratico, Sinistra Italiana – San Giorgio Democratica, LiberaMente San Giorgio, Progetto San Giorgio, Udc, Moderati, Italia dei Valori, Centro Democratico, Popolari per l’Italia, Verdi.