Anche stamane, domenica 30 ottobre, ad ormai una settimana di distanza dall’approvazione della delibera che ha privato gli abitanti di Ponticelli del parcheggio di via Argine per adibirlo temporaneamente a deposito giudiziario, continua la protesta civile del comitato dei cittadini di Ponticelli.
I cittadini non ci stanno ad accettare a testa bassa e a braccia conserte le volontà imposte da parte di un’amministrazione colpevolmente assente tra le mura di un quartiere che vive stretto in una morsa di criminalità e degrado e, pertanto, i sempre più motivati membri del comitato si sono riuniti per sfogare tutto il malcontento che continuano a covare e per consultarsi sulle strade più concrete da percorrere per rendere produttiva e sensata la loro protesta.
Già, perché il fatto che il Comune di Napoli abbia raggiunto il suo intento, non decreta la fine della partita per i cittadini che, anzi, non intendono arrendersi e professano una sempre più convinta e condivisa volontà di battersi per far valere i propri diritti ed ideali. L’aspetto che ha più ferito ed innervosito i cittadini è la strafottenza manifestata dall’amministrazione che non ha minimamente tenuto conto del parere e delle esigenze dei residenti in zona, degli abitanti del quartiere e perfino dei consiglieri di municipalità.
“I motorini sequestrati hanno più diritti di noi cittadini e i nostri bambini valgono meno dei motorini sequestrati”: questo il pensiero esternato da un membro del comitato, più che condiviso dal resto della cittadinanza e che fa riferimento alla vicinanza del sito a un asilo nido frequentato da centinaia di bambini delle cui esigenze e priorità, questa delibera e i suoi artefici, non hanno minimamente tenuto conto.