Martedì 18 ottobre alle ore 18 nella libreria Notebook dell’Auditorium della Festa del Cinema di Roma, verrà presentato il libro “Cinema è sogno” di Giuseppe Alessio Nuzzo definito “un lavoro monumentale” da Gian Luigi Rondi che ne ha curato la prefazione, con letture degli attori Francesco Montanari, Nicoletta Romanoff e Fabrizio Nevola protagonisti del film “Le verità” prossimamente al cinema. Durante l’incontro al quale parteciperà il regista e scrittore Umberto Rondi, verranno presentate iniziative del Social World Film Festival e del Museo del Cinema della Penisola Sorrentina per omaggiare il noto critico recentemente scomparso. Modera il giornalista Alessandro Savoia.
“Cinema è sogno: antologia delle citazioni cinematografiche” è stato scritto nell’arco degli ultimi 10 anni dal direttore del Social World Film Festival Giuseppe Alessio Nuzzo ed edito da Pulcinella Editore. “Ho cominciato questa raccolta quando avevo 16 anni e, da grande appassionato di cinema, annotavo su un quaderno tutte le frasi più belle dei film che avevo visto – afferma l’autore Nuzzo – Questo lavoro vuole riportare in luce il valore pieno della sceneggiatura, con una collezione di citazioni la cui sola lettura ci fa ripensare a scene indimenticabili del cinema italiano”.
L’antologia, uscita in concomitanza con i 120 anni dalla nascita del cinema, grazie all’invenzione del cinematografo dei fratelli Lumière, si pone come prima ed unica raccolta delle frasi più famose del cinema italiano dal 1930 ad oggi: oltre 1450 frasi tratte da opere di 172 registi, per un totale di circa 500 film presi in esame.
Il testo è stato onorato dalla collaborazione del compianto Gian Luigi Rondi, critico e presidente dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello già direttore della Mostra del Cinema di Venezia, che sottolineò nella sua prefazione “Frasi che anche se non avessimo mai udito al cinema, fanno parte del nostro respiro civile”. Le conclusioni del libro, invece, sono state affidate all’attore, sceneggiatore e regista Enzo Decaro: “Mi piace l’idea di poter ridare a frasi, pensieri, linee di discorso quella dignità e autonomia che hanno avuto prima di diventare film: mi sembra un atto eroico”.