Optima Italia S.p.A., la multiutility italiana leader nel mercato dell’energia e delle telecomunicazioni, con un’attenzione particolare ai giovani e all’innovazione, venerdì 14 ottobre 2016 alle 11, ospita 23 studenti (di cui 4 italiani) dell’Arcadia University di Philadelphia.
Gli studenti americani specializzandi in materie di Business, Relazioni Internazionali e Scienze Politiche, accompagnati dai loro tutor e docenti, avranno la possibilità di visitare la sede napoletana e, successivamente, potranno conversare con il management della società Optima sulla struttura organizzativa aziendale e sui processi di evoluzione che si sono avuti in così pochi anni. Optima Italia punta sui giovani (non a caso l’età media degli oltre 300 dipendenti è pari a 28 anni) e sull’interscambio culturale come leva del successo aziendale.
Per la quarta volta, infatti, la prestigiosa università americana ha scelto Optima Italia come case study: “Gli studenti dell’Arcadia University restano sorpresi di entrare in un Palazzo storico di Napoli – sottolinea Alessio Matrone, Ceo di Optima Italia – e poi di trovarsi in una realtà aziendale moderna, innovativa, frequentata da tanti coetanei. In generale si dimostrano fortemente interessati al nostro modello di impresa virtuosa capace in pochi anni di creare occupazione e sviluppo in un territorio generalmente considerato complesso. Da parte nostra siamo convinti che l’interscambio e il confronto culturale sulle diverse esperienze – assicura Matrone – arricchisce e stimola ancora di più la nostra azienda”.
“Come in tutti i corsi svolti ad Arcadia University Rome – dichiarano i docenti Paola Cascinelli e Alberto Corbino – è prevista un’attività da svolgere sul campo, con visite ed incontri con esperti per discutere e verificare seguendo il metodo dell’experiential learning approach. Per i nostri corsi scegliamo di visitare un’azienda come Optima per dimostrare che, in contesti complessi come quelli del Sud Italia, è possibile con determinazione e passione realizzare un’esperienza di successo, innovativa e, soprattutto, socialmente e culturalmente sostenibile. Optima rappresenta infatti un modello di business innovativo dalle grandi potenzialità di sviluppo all’estero – continuano Cascinelli e Corbino – che si combina perfettamente da un lato con la cura e la promozione delle risorse umane e dei talenti e dall’altro con progetti attenti al sociale. Un modello di grande interesse anche per gli Stati Uniti, dove il concetto di responsabilità aziendale fa ancora fatica ad affermarsi, così come l’idea che lo sviluppo del contesto in cui l’azienda è inserita rappresenti un asset fondamentale e da cui è impossibile prescindere per il successo dell’idea imprenditoriale. Optima rappresenta per noi l’opportunità di dimostrare ai nostri studenti che tutto questo non solo è possibile, ma è altresì necessario per garantire il migliore sviluppo dell’azienda sul lungo periodo”.