Tra i tanti meriti attribuibili alla pizza, quello che traspare in tutta la sua nitida genuinità, soprattutto in un periodo storico in cui a tenere banco sono le “dispute virtuali”, è la capacità di adattarsi alle esigenze e ai gusti di tutti.
Non esiste una persona al mondo alla quale non piaccia la pizza, perché è una delle rare pietanze in grado di intrecciarsi con qualsiasi accoppiamento di sapori e di soddisfare tutti i gusti e tutte le esigenze.
Dal dolce al salato, dai più semplici ai più ricercati: le proposte dei condimenti selezionati per coprire il rinomato impasto, aumentano di giorno in giorno.
Di recente, soprattutto da quando la pizza gourmet è diventata una delle mode più in voga in termini di tendenze gastronomiche, uno degli ingredienti più utilizzati e rivalutati è il pistacchio.
Il pistacchio di Bronte, prodotto Dop siciliano, nonché presidio slow food, non a caso soprannominato “l’oro verde” per il suo valore commerciale, sembra essere sempre più apprezzato da chef e pizzaioli, perennemente smaniosi di proporre nuove pietanze e scoprire accostamenti di sapori inediti.
I pistacchi in cucina sono utilizzati in tantissimi modi: come ingrediente per dolci e gelati, sotto forma di pesto, come frutta secca usata per insaporire i salumi. Quest’ultima chiave interpretativa, dilaga in materia di pizza gourmet, in virtù dell’ottimo e consolidato feeling che intercorre tra “l’oro verde” e la mortadella.
Crema di pistacchio verde di Bronte, mortadella, fior di latte di Agerola, granella di pistacchio e olio EVO: questa la personale proposta del maestro pizzaiolo Maurizio Ferrillo della pizzeria Pizzazzà che denota una meticolosa selezione dei prodotti migliori, amalgamati con cura e tenendo anche conto dell’importanza che oggigiorno si tende ad attribuire alla presentazione del piatto, per la serie “anche l’occhio vuole la sua parte”.
Il risultato finale è facilmente prevedibile: “amore a prima vista!”
Una pizza talmente appetitosa che fa venire voglia di azzannarla solo a guardarla.