Rosaria Federico è una giornalista e lavora per il quotidiano “la città di Salerno”.
La giornalista ha il merito di essere tra i pochi addetti ai lavori a non aver mai smesso di lavorare per far luce sull’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco-pescatore” di Pollica, ucciso in un agguato mentre rincasava presso la sua abitazione di Acciaroli, la sera del 5 settembre del 2010.
Fin dalle prime battute, gli inquirenti hanno sempre brancolato nel buio, nonostante i punti interrogativi ai quali affrancare una spiegazione aumentino in maniera direttamente proporzionale al passare del tempo.
La giornalista si è vista sequestrare il cellulare, dopo aver negato di rivelare l’identità di una fonte che le avrebbe fornito delle notizie rilevanti proprio in merito all’omicidio Vassallo.
Il Sindacato dei giornalisti ha chiesto un incontro urgente al procuratore di Salerno, Corrado Lembo, in merito al «gravissimo abuso subito dalla giornalista Rosaria Federico».
«Alla collega l’autorità giudiziaria ha sequestrato il telefono cellulare – si legge in una nota sindacale – dopo che aveva rifiutato di rivelare la fonte di un suo articolo relativo all’inchiesta che riguarda l’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, sul quale dopo cinque anni di indagini non si è fatta ancora luce».
Il segretario regionale del sindacato Claudio Silvestri e il consigliere nazionale della Fnsi Gerardo Ausiello hanno incontrato nella sede del quotidiano La Città di Salerno la giornalista Rosaria Federico, il direttore Stefano Tamburini, il Cdr e tutta la redazione. In questa occasione il sindacato ha espresso «una forte e ferma condanna verso l’iniziativa della Procura, che rappresenta un attacco inaccettabile alla libertà di stampa che ricorda periodi bui della storia del nostro Paese».
«Nonostante ciò Rosaria ha rispettato una regola sacrosanta della nostra professione, tutelando fino in fondo le sue fonti. Contro questa aggressione è necessaria una mobilitazione dell’intera categoria. Per questo – conclude la nota – il sindacato ha indetto una prima iniziativa davanti alla Procura di Salerno il 3 ottobre, giorno in cui è fissata la perizia sul telefono della giornalista. Saremo, inoltre, al fianco della collega sostenendo qualsiasi azione legale intenda avviare».