Clima rovente sul tema rifiuti in Campania, in queste ore più che mai, per effetto delle dichiarazioni rilasciate durante la giornata di ieri dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, secondo il quale il dato della differenziata a Napoli si attesta su circa il 20%.
Sul tema dello smaltimento dei rifiuti urbani, proprio ieri, è intervenuto anche il vicesindaco di Napoli, nonché assessore all’ambiente, Raffaele Del Giudice, nel corso di “Green Word”, il festival della letteratura ambientale, svoltosi dal 23 al 25 settembre a San Giorgio a Cremano.
“Nei mesi prossimi in numeri prospettati sono senz’altro raggiungibili. – ha dichiarato Del Giudice – C’è da dire che il prospetto iniziale non è attendibile, in quanto include una percentuale di abitanti inferiore rispetto a quella reale. Non si è tenuto conto dei pendolari, dei fuori sede, dei turisti che giungono a Napoli sempre più numerosi e di tante altre variabili che innalzano il numero di persone che quotidianamente vivono la città, aumentando, di conseguenza, anche la quantità di rifiuti prodotta. Il nostro primo obiettivo era eliminare i privati dall’azienda e ci siamo riusciti. Una notizia che non ho visto riportata su nessun giornale è che Asia ha chiuso il bilancio con 3,8 milioni di attivo. Nonostante l’inspiegabile imposizione del Sistri – sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti – un dispositivo utilizzato per il controllo dei rifiuti speciali e che inspiegabilmente in Campania viene applicato anche ai rifiuti urbani e per giunta a un’azienda pubblica, anche ai mezzi destinati alla raccolta della carta. Ci tengo a chiarire che il problema del traffico e dello sversamento dei rifiuti tossici è legato alle grandi aziende non ai rifiuti urbani. È ridicolo controllare i sacchetti prelevati dalle abitazioni, sappiamo bene che non è in quei sacchetti che si celano i rifiuti radioattivi e nocivi.
Adesso, il nostro obiettivo è aggredire la città su due fronti: mantenendola pulita, riempendo le strade di contenitori e potenziando la raccolta differenziata.
Non possiamo trascurare il problema dello smaltimento: mentre i nostri impianti sono intasati, i rifiuti di 92 comuni vengono temporaneamente smaltiti in Olanda, operazione anche più economica per le nostre casse.
Resta prioritaria l’esigenza di costruire un impianto di compostaggio, una soluzione alla quale possiamo arrivare anche grazie al contributo della Regione Campania: abbiamo capito che chi ha interesse a controllare lo smaltimento dei rifiuti, continua a sabotare il progetto. Tre bandi sono stati mandati in fumo, nemmeno un’azienda, in nessuno dei tre casi, si è iscritta alla gara. Se avessimo indetto un bando per gli inceneritori avremmo registrato il boom di adesioni.”
Sul porta a porta, il vicesindaco ha dichiarato: “Avanza in maniera semplificata, in quanto ci siamo inventati un sistema particolare per portare la raccolta differenziata anche nei vicoli del centro storico, dove i camion dell’Asia non possono arrivare. Nelle zone della città che abbassano la media interverremo con multe e sanzioni e, soprattutto, dobbiamo andare incontro alle attività commerciali studiando misure conformi alle loro esigenze e non è escluso che, in questo caso, si andrà verso la soluzione secco-umido unificati. E soprattutto, non trascuriamo il valore del “progetto educambiente” in corso in 541 scuole e che mi vede personalmente coinvolto, insieme all’assessore Palmieri. Con un kit da me attrezzato, vado nelle scuole per educare i bambini al rispetto dell’ambiente. Ogni classe nomina un divulgatore scientifico che va a casa dei suoi compagni a spiegare ai genitori quello che ha imparato. Per fare in modo che anche questo progetto funzioni è necessario che i bambini trovino per strada le attrezzature di cui parliamo. Entro la fine di questo mandato, i numeri stimati saranno raggiunti.”