La storia del 13enne Michael Sorbo ha destato non poco scalpore. Finanche il deputato del Movimento Cinque Stelle, Luigi Gallo, ha scritto al direttore dell’Ufficio scolastico regionale campano, Luisa Franzese, per segnalare il caso di Michael Sorbo, uno studente di 13 anni rifiutato dal convitto nazionale Vittorio Emanuele II di Napoli perché allergico al latte.
Già, il 13enne è allergico al latte e ai suoi derivati, ma questo non gli ha mai impedito di vivere una vita “normale”. Almeno fino ad oggi.
Michael abita in via Madonna del Pantano, a pochi passi dalla base NATO, ha frequentato una scuola internazionale ed è stato già due volte negli Stati Uniti con i programmi dell’ONU per i giovani studenti, una volta al parlamento europeo di Bruxelles ed è stato anche ospite della famosa squadra londinese di calcio dell’Arsenal per uno stage.
Una volta terminate le scuole medie, come tutti gli adolescenti, Michael ha dovuto scegliere la scuola superiore da frequentare. La sua scelta e ricaduta sul liceo scientifico sportivo del Vittorio Emanuele II, la rinomata scuola napoletana con il convitto nazionale. Si presenta alle selezioni di gennaio e le supera brillantemente, i genitori avvisano la dirigenza dell’allergia di Michael, ma l’iter prosegue senza intoppi.
Alcuni giorni fa, però, è giunta l’amara sorpresa.
La famiglia Sorbo prepara le valigie – una delle quali piena dei libri che hanno dovuto acquistare prima dell’inizio delle lezioni, come richiesto dall’istituto – e accompagna Michael in quella che avrebbe dovuto essere la sua nuova casa per i prossimi cinque anni. Ma vengono respinti, poiché la scuola – con tanto di firme di tutto il personale non docente – non può garantire per la salute del ragazzo e dunque non se ne assume la responsabilità visto il rischio contaminazione per gli alimenti in una mensa che serve circa 800 persone. Serve un certificato con cui l’allergologo attesti che Michael può svolgere vita comunitaria.
Il sito della scuola riporta la presenza di un medico e un’infermeria attrezzata con i farmaci salvavita, anche per questo loro avevano scelto di iscrivere lì il figlio. Il rifiuto più che tardivo dell’iscrizione, arrivato a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, li ha messi in gravissime difficoltà e si dicono pronti ad intraprendere le vie legali contro la scuola.
La loro battaglia, a tutela anche di tutti i ragazzi che vivono analoghe condizioni e discriminazioni, proseguirà col sostegno delle associazioni.
“E’ una storia che ha dell’incredibile – dichiara Gallo -, secondo le denunce della famiglia, apparse sui social e sulla stampa, a questo studente viene di fatto negato il diritto all’istruzione a causa di
un’allergia e nonostante sia stata proprio un’allergologa a dichiarare che la patologia di Michael sia compatibile con la vita comunitaria. La preside dell’istituto ha però preferito escludere il ragazzo, anche se nel liceo è presente un’infermeria attrezzata di farmaci salvavita e lo studente ha sempre con sé un kit di pronto soccorso. Il ragazzo frequenta mense scolastiche da quando ha 18 mesi e la sua vita, nonostante l’allergia, è sempre trascorsa serenamente. Per questo, ho scritto a Luisa Franzese, direttrice dell’Usr campano, per chiedere un suo intervento repentino a difesa del diritto allo studio. Questo studente, come tutti gli altri vittime di discriminazione nelle scuole, ha diritto a una piena integrazione sociale”.