Un’area verde ampia ed estesa che giace nel cuore di un quartiere sopraffatto da palazzoni grigi: il parco De Simone di Ponticelli potrebbe rappresentare un’autentica isola felice, se non fosse colpevolmente abbandonato a sé stesso.
Il parco comunale, al quale è possibile accedere da Via Luigi Franciosa e via Napoli, versa ormai da diversi anni in uno stato tangibile di increscioso degrado.
Rami di alberi spezzati dal vento e lasciati lì, abbandonati a sé stessi, rappresentano l’immagine emblematica dello stato di degrado in cui versa quel parco pubblico. Un incidente che risale allo scorso inverno, in seguito a un violento temporale, diversi rami hanno ceduto. Dopo la tempestiva messa in sicurezza dell’area colpita dalla calamità da parte dei vigili del fuoco, i rami spezzati sono rimasti così: penzolanti, sprezzanti del pericolo al quale espongono i bambini e i frequentatori del parco.
Cumuli di foglie ed erbacce, oltre ai rifiuti, abbondano in più punti: chi si occupa della manutenzione del parco, non dovrebbe provvedere anche a questo?
Le giostre, danneggiate, arrugginite e pericolanti, al pari delle carcasse delle traballanti panchine, rappresentano un pericolo concreto per tutti coloro che in quel luogo dovrebbero individuare solo un luogo di svago.
I bagni pubblici ci sono, ma non sono utilizzabili, in quanto perennemente chiusi e se viene chiesto ai custodi di usufruirne, questa possibilità viene sistematicamente negata. Eppure, la legge stabilisce che un luogo pubblico dovrebbe assicurare almeno un wc e un lavabo. Il parco De Simone dispone di servizi igienici che, però, vengono tenuti sottochiave. Perché?
In verità, passeggiando per il parco, un passo dopo l’altro, ci si addentra nelle brutture e nel degrado che di giorno in giorno deturpano sempre di più quello che potrebbe, o meglio, dovrebbe essere un luogo di attrattiva e ritrovo per i bambini, le famiglie e i cittadini del quartiere.
Un posto dove concedersi un pic nic, una passeggiata all’aria aperta e lasciare i bambini liberi di giocare e che, invece, è una risorsa scarsamente utilizzata, solo nelle ore diurne, e decisamente impraticabile di sera, in quanto, il parco non è illuminato.
Colpa di chi ha rubato i fili in rame dell’impianto elettrico, ma anche di chi non fa nulla per sottrarre dalle grinfie di tossicodipendenti e spacciatori quello che dovrebbe essere gestito e vissuto come un bene comune e che, invece, complice il buio pesto che cala quando il sole tramonta, si tramuta in una location abituata ad accogliere “scene da Gomorra”.
Lo stato di incresciosa incuria in cui versa il parco, costringe i residenti in zona ad assistere impotenti allo scempio che si consuma quotidianamente sotto i loro occhi e che sta traghettando il parco verso una condizione di imbarazzante degrado, simbolo ed emblema dell’”impossibilità” di ambire al desiderio di godere di qualcosa di bello che rappresenta una sorta di maledizione storicamente radicata nel destino degli abitanti delle “periferie difficili” come Ponticelli.
Ci hanno provato e ci stanno provando tuttora, i residenti dei palazzi che delimitano il parco a risollevarne le sorti, attirando l’attenzione delle istituzioni.
La loro denuncia di abbandono e degrado, parte dalla richiesta di urgente intervento di derattizzazione e disinfestazione all’Asl Napoli 1, su tanto di carta protocollata, a firma di un cospicuo numero di residenti in zona.
La presenza delle zanzare che rende praticamente impossibile stanziare nel parco senza sottoporsi ad un’autentica tortura e che estende “l’invasione” degli insetti succhiatori di sangue anche agli appartamenti dei condomini limitrofi, tuttavia, rappresenta il male minore: blatte e roditori dilagano tra piante ed alberi che da anni non vengono potati e cumuli di spazzatura di vario genere, rappresentando una concreta minaccia anche per i residenti in loco, oltre che a personificare il peggior biglietto da visita che un parco pubblico possa esibire.
Nell’ennesima segnalazione inoltrata dai cittadini alla VI Municipalità lo scorso 18 luglio, si denuncia che “la condizione attuale del parco costringe le tante famiglie, bambini e anziani di doversi privare di tutte le opportunità che il parco De Simone potrebbe offrire, con una continua e programmata manutenzione.”
Quale futuro si prospetta per uno dei luoghi-simbolo della parte sana di Ponticelli?
Alle autorità competenti l’ardua sentenza.