È il giorno del ritorno a scuola, dopo la sventata tragedia dello scorso venerdì, 16 settembre, per i piccoli alunni dell’Istituto comprensivo “88^ E. DE FILIPPO” Plesso Madonnelle di Ponticelli.
Un tombino sprovvisto di copertura, guarnito da un pneumatico in disuso ed accerchiato da nastro isolante: si presenta così il “tombino incriminato”, quello nel quale è sprofondato un bambino, lo scorso venerdì, all’uscita di scuola e che prontamente è stato messo in sicurezza.
I bambini, guardandolo, ricordano l’accaduto: “là dentro è caduto il mio amichetto”, mentre le madri, ancora visibilmente scosse, li tengono saldamente per mano.
Gli abbracci e le parole di conforto sono soprattutto per la madre del piccolo protagonista della sciagurata sventura che non nasconde affatto la sua apprensione: “È stata una giornata da incubo. In un attimo ho visto mio figlio cadere nel vuoto. Ho temuto il peggio e mi sono anche ferita ad un braccio per tirarlo fuori dal fossato. Per fortuna, nessuno si è fatto male e abbiamo rimediato solo un grande spavento. Non faccio altro che pensare a quello che poteva succedere a mio figlio o a qualche altro bambino. Ho contattato già un avvocato per intraprendere un’azione legale, ma non basta. Quello che chiedo, a nome di tutte le madri dei bambini che frequentano quest’istituto è che il Comune di Napoli intervenga quanto prima per mettere in sicurezza l’area che costeggia la scuola, piena di “pericoli” di cui troppo spesso ci accorgiamo solo quando accade qualche tragedia, proprio com’è successo venerdì scorso.”
In effetti, passeggiando sul marciapiede che costeggia la scuola, non è difficile imbattersi in altri tombini pericolanti e in buche insorte per effetto del cedimento dell’asfalto e che minacciano l’imminente originarsi di autentiche voragini, non appena giungerà il primo, vero temporale autunnale e che, di per sé, rappresenta già un tangibile pericolo per un pedone distratto.
I marciapiedi in preda ad escrementi, i murales che adornano le pareti e che urlano il disperato bisogno di portare un po’ di colore laddove regna il grigio del degrado. Una condizione confermata dalle madri che evidenziano l’esistenza di un altro problema: lo stato di fatiscenza e solitudine che regna al calar del sole nei giardinetti che si trovano accanto al plesso scolastico e che di sera fungono da quartier generale di tossicodipendenti e personaggi “poco raccomandabili”.
“Non voglio immaginare cosa poteva succedere se in quel tombino qualcuno dei tossici che viene a farsi qui di sera avesse gettato una siringa. – dice una madre – Perché dobbiamo crescere i nostri figli con questa paura nel cuore? Non è giusto, ci sentiamo abbandonati, solo perché viviamo nel Rione Incis: un Rione abbandonato, in un quartiere abbandonato, come Ponticelli. Il sindaco de Magistris ha detto che durante il suo secondo mandato si sarebbe occupato molto di più delle periferie. Lo invitiamo a trascorrere una giornata in questa scuola, per rendersi conto della situazione e soprattutto per dare un esempio di speranza in un futuro migliore ai nostri figli.”