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Terremoto centro Italia: devastazione, disperazione e macerie

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
24 Agosto, 2016
in Cronaca, In evidenza
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Terremoto centro Italia: devastazione, disperazione e macerie
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c2d8af1aa747c376ddc06f2393954820-12881-k2d-U10903012533016F-1024x576@LaStampa.itAmatrice è un comune in provincia di Rieti che accoglie poco più di 2600 anime, pressoché sconosciuto alla maggior parte dei cittadini italiani, giunto alla “ribalta nazionale” nel peggiore dei modi.

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Metà paese è stato raso al suolo dal violento terremoto che ha fatto tremare il centro Italia: il bilancio al momento di 22 morti accertati, 11 nel Lazio di cui sei ad Accumoli e 5 ad Amatrice, in provincia di Rieti, 11 nelle Marche, a Pescara del Tronto e Arquata (Ascoli Piceno).

Vengono però segnalate molte persone sotto le macerie, ragion per cui il bilancio delle vittime è destinato a salire.

Tre le scosse più forti, una di magnitudo 6 è stata registrata alle 3:36. L’epicentro a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti). L’ipocentro è stato a soli 4 km di profondità.  Seconda e terza scossa sono state registrate alle 4:32 e 4:33. Hanno avuto epicentro in prossimità di Norcia (Perugia), Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Gli ipocentri sono stati tra gli 8 e i 9 km. Oltre 50 finora (alle 6:40) le repliche di magnitudo superiore a 2, cinque delle quali di magnitudo 4 o superiore.

Gravissimi danni ad Amatrice, dove il corso principale è devastato. Metà paese raso al suolo, le strade principali sono bloccate. L’ospedale di Amatrice è inagibile. Feriti e barelle vengono curati anche in strada davanti all’ospedale. Le ambulanze stanno trasferendo i feriti a Rieti, mentre i pazienti del nosocomio vengono trasferiti in altri ospedali. All’arrivo alle porte di Amatrice, provenendo dall’Aquila sulla strada 260 Picente, il Ponte chiamato ‘A tre occhi’ sopra il torrente Castellano è pericolante, si è affossato dopo il crollo di un muro sottostante.

Situazione molto grave anche ad Accumoli, dove il bilancio è di 4 morti accertati e almeno 8 dispersi. Un uomo di 65 anni è stato estratto vivo dalle macerie di una delle abitazioni crollate ad Accumoli, secondo quanto riferiscono fonti sanitarie. Il recupero è avvenuto in un altro punto rispetto a quello dove si sta cercando la famiglia composta da una giovane coppia e due bambini. Sono 2.500 gli sfollati, dei quali circa 2.000 di essi sono villeggianti per la stagione estiva.

Due persone sono morte nel crollo della loro abitazione a Pescara del Tronto, una frazione di Arquata vicina all’epicentro, pochi chilometri prima di Accumoli. Si tratterebbe di una coppia di anziani coniugi. Una bambina di pochi mesi è stata estratta morta dalle macerie ad Arquata del Tronto. La bambina era nell’abitazione con i due genitori che sono stati estratti ancora vivi dalle macerie e portati in ospedale. Due bambini di 4 e 7 anni, fratellini, sono invece stati estratti vivi dalle macerie. Si sono salvati in quanto la nonna, dove erano ospiti, li ha infilati insieme a lei sotto al letto.

Anche una nuova forte scossa, alle 4:34, è stata avvertita in tutto il centro Italia. In Abruzzo, all’Aquila, Teramo e Pescara la gente è scesa in strada. Forte rumore di crollo dalla parete est del Corno Piccolo sul Gran Sasso. A seguito del terremoto alcuni giunti di pilastri che sorreggono i viadotti della A25 tra Pratola e Cocullo (L’Aquila) si sarebbero mossi. Al momento sono in corso controlli, la circolazione resta comunque aperta e regolare.

In Umbria al momento non ci sono segnalazioni di danni. Popolazione in strada anche a Norcia. Nessun danno ad Assisi per le Basiliche di San Francesco per il forte terremoto avvertito anche nella città umbra. La scossa ha svegliato l’intera comunità francescana. I frati e il capo restauratore Sergio Fusetti si sono subito nella Basilica superiore e in quella Inferiore per verificare la situazione. Al momento non risultano danni, ma le verifiche proseguiranno nelle prossime ore.

E’ stato mobilitato l’Esercito per far fronte all’emergenza. Una componente del 6/o reggimento Genio di Roma, con mezzi speciali, è partita verso le zone colpite dal sisma.

Il ponte di accesso alla cittadina di Amatrice è chiuso al traffico dalle forze dell’ordine che lasciano passare soli i mezzi della protezione civile: vigili del fuoco, ambulanze, polizia e carabinieri. La strada che dal ponte porta al centro di Amatrice è protetta sul lato destro da tralicci e reti di acciaio antifrana e in alcuni tratti la rete è divelta e i tralicci spezzati dai massi precipitati sulla strada in seguito alle scosse. Un continuo viavai di mezzi e sirene accompagna la salita al paese di una carovana umana composta per lo più dai reporter che si stanno recando sul luogo e da persone che cercano di raggiungere conoscenti e familiari. E’ consentito al momento solo il traffico in uscita.

A qualche centinaio di metri dall’ingresso del paese la Croce Rossa ha allestito un presidio sanitario. Sulla strada verso Amatrice un plotone di militari dell’esercito in tuta mimetica e picconi in mano marcia all’interno della città ferita dal terremoto nella speranza di estrarre qualcuno vivo da sotto le macerie.

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