“Sfornare una pizza condita con pochi elementi e ben assemblati tra loro, a mio avviso, è uno dei modi migliori per lasciare che a dominare la scena siano la bontà dell’impasto e la bravura del pizzaiolo”.
Esordisce così il maestro pizzaiolo Maurizio Ferrillo della pizzeria Pizzazzà di via Caravaggio a Napoli, nel presentare una delle pizze più acclamate dell’estate: provola e pepe.
La freschezza della provola e il brio del pepe si fondono in un gioco di sapori accolto da un letto di passata di pomodoro.
“La semplicità e la leggerezza dei sapori che dominano in questa pizza – spiega Ferrillo – risultano assai graditi ai clienti, soprattutto d’estate. Per quanto mi riguarda – prosegue il maestro pizzaiolo – a fare la differenza, a prescindere dalla complessità o meno del condimento della pizza, è la qualità dei prodotti che si utilizzano e, soprattutto, la leggerezza dell’impasto.
I clienti, ormai, hanno imparato a riconoscere una buona pizza da piccoli, ma fondamentali segnali: non solo dalla bontà rilevata dal palato, ma dalla digeribilità, soprattutto. La pizza che rilascia la famosa pesantezza di stomaco e un forte senso di sete, è risaputo da tutti che non è caratterizzata da un buon impasto. E, al cospetto di questi “effetti collaterali – conclude Ferrillo – state pur certi che quei clienti in quella pizzeria non torneranno più.”