Pochi giorni fa i Vigili del Fuoco sono intervenuti per sedare le fiamme in un appartamento al quarto piano di uno stabile sito a Scampia, in via Ghisleri.
Dopo poco sono sopraggiunti anche i poliziotti che hanno indagato sull’origine dell’incendio e ,come appurato anche dai Vigili, hanno scoperto che il fuoco, che ha distrutto l’intero appartamento senza però compromettere lo stabile, non si è diffuso per un incidente, ma è stato in realtà appiccato da qualcuno: ne sono la prova le tracce di benzina rinvenute sul luogo.
Le autorità hanno dunque contattato l’inquilina dell’appartamento, una donna, che ha raccontato agli agenti di una relazione troncata pochi mesi prima e a seguito di cui ha ricevuto numerose minacce e percosse dall’uomo con cui stava. In particolare la donna ha dichiarato che più volte quest’uomo, un 38enne napoletano, aveva affermato che sarebbe venuto un giorno a dare fuoco a lei e ai figli.
Una dichiarazione importante per gli uomini dell’Arma, che si sono messi subito sulle tracce del 38enne per trovarlo dopo poco all’ospedale Cardarelli. Il motivo per cui si trovava lì? Ustioni diffuse sul viso e sul corpo.
L’uomo aveva infatti messo in pratica le proprie minacce e nel pomeriggio di domenica 15 agosto, dopo aver saputo che la donna e i figli sarebbero stati fuori casa, si è recato all’appartamento, è entrato all’interno, ha cosparso il pavimento di benzina e poi con un accendino ha appiccato le fiamme. Sfortunatamente per lui, i piani non sono andati come previsto, di fatti si è ritrovato avvolto dal fuoco e ha riportato diverse ustioni che lo hanno costretto a recarsi in ospedale, dove si trova ora ricoverato nel reparto di terapia intensiva grandi ustionati. Qui all’ospedale avrebbe tra l’altro fornito un nome falso, quello del fratello, per nascondere la propria identità, dato che si trovava anche sottoposto ai domiciliari in un’abitazione in via Janfolla.
L’uomo è stato dichiarato in arresto dalle forze dell’ordine per i reati di incendio, evasione, false attestazioni ed è stato denunciato per sostituzione di persona, falso ideologico commesso da privato in atto pubblico e per il reato di atti persecutori.