Si è svolta due giorni fa una protesta da parte di una sessantina di migranti a Marano di Napoli, durante la quale 33 sono stati denunciati e dovranno rispondere rispettivamente di: lesioni, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Erano tutti rifugiati politici.
Alla base della protesta il disaccordo riguardo l’invito al trasferimento dalla struttura “Garden Rose” di Marano agli hotel Chateau di Licola Mare e Liternum di via Carrafiello tra Varcaturo e Lago Patria, su disposizione dalla Prefettura di Napoli.
Nel corso delle operazioni un carabiniere e un poliziotto sono rimasti feriti mentre tre migranti sono stati condotti negli uffici del Commissariato di Polizia a Giugliano ( Napoli): la loro posizione è ora al vaglio degli investigatori.
La vicenda ha avuto inizio esattamente venerdì sera quando, un piccolo gruppo è stato assegnato a un albergo di Licola: giunti qui però gli stranieri hanno iniziato a protestare. Il secondo gruppo è stato trasferito a Lago Patria: una volta dinanzi all’albergo i migranti hanno inscenato una manifestazione di protesta molto più violenta rientrata dopo una lunga mediazione condotta dal dirigente del commissariato di Giugliano.
Nel corso della protesta uno dei migranti ha preso a morsi un carabiniere, mentre un agente ha riportato una contusione, guaribile fortunatamente in pochi giorni.
“Una cosa è ottenere ospitalità in un paese sopratutto se si è rifugiati politici, un’altra è pensare di poter aggredire le forze dell’ordine che svolgono solo il loro dovere solo perchè non si condivide una decisione presa dalle strutture di accoglienza. Su questa vicenda – hanno dichiarato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, il consigliere comunale del Sole che Ride di Giugliano Giuseppe d’Alterio e il coordinatore dell’area nord di Napoli Giovanni Sabatino – chiediamo di sapere urgentemente come si sono svolti effettivamente i fatti perchè se la versione che per ora è emersa fosse confermata questi migranti non sarebbero compatibili con il nostro sistema istituzionale e sociale. Chi non si integra e si comporta da criminale deve andare via dall’Italia. Su questo siamo e resteremo irremovibili”