È indagato per violenza sessuale aggravata su un minore un prete della zona marinara alla periferia di Catania. Il sacerdote, che già era stato sospeso dalle sue funzioni di parroco, avrebbe adescato il quindicenne nella sua abitazione, con la complicità di un amico in comune, ed una volta giunto in casa gli avrebbe puntato un coltello da cucina nella schiena costringendolo così a subire la violenza sessuale.
L’indagine è partita dalla Procura di Siracusa dopo che la vittima, accompagnata dai suoi genitori, ha sporto denuncia verso il prete. Il ragazzino è stato ascoltato con l’aiuto di una psicologa, e le accuse avrebbero trovato riscontri nelle intercettazioni telefoniche, il parroco, infatti, era molto attivo sui social network e si serviva spesso delle chat.
La Procura avrebbe trovato nell’abitazione dell’indagato l’arma da taglio descritta dal quindicenne, che sarebbe quindi stata sequestrata dai militari dell’Arma.
I carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Siracusa hanno notificato al prete un obbligo di dimora, emesso dal Gip Andrea Migneco su richiesta del procuratore aggiunto Fabio Scavone e del sostituto Vincenzo Nitti.
Ad aggravare la situazione del sacerdote, numerose testimonianze che l’avrebbero visto svolgere le attività pastorali, celebrare la messa e frequentare una vasta platea di parrocchiani, nonostante fosse stato sospeso con un ordine disposto dalla Curia catanese.