Da mercoledì 17 agosto entrerà definitivamente in vigore la disciplina degli orari di esercizio delle sale giochi.
Dalle ore 00:00 del prossimo 17 agosto, pertanto, le sale gioco presenti nel territorio comunale non potranno rimanere aperte oltre le seguenti fasce orarie: dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e dalle ore 18:00 alle ore 23:00, festivi compresi. Il titolare di ciascuna licenza potrà scegliere il proprio orario di esercizio entro i predetti limiti massimi, dandone preventiva comunicazione al Servizio SUAP del Comune.
L’entrata in vigore dei nuovi orari, previsti dal Regolamento sui giochi leciti approvato all’unanimità dal Consiglio comunale nel Dicembre 2015, era stata rinviata con un’Ordinanza sindacale in attesa che il TAR Campania si pronunciasse sulle richieste di sospensiva dei nuovi limiti orari, avanzate in dodici ricorsi presentati avverso il provvedimento stesso.
Proprio in questi giorni, il Giudice Amministrativo ha, tra l’altro, respinto tali richieste di sospensiva, non ravvisando né il periculum in mora e, quindi, il rischio concreto ed attuale di un pregiudizio grave ed irreparabile ai ricorrenti né il fumus boni iuris e, quindi, un giudizio positivo sommario sulla fondatezza del ricorso principale. Anzi, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese sostenute dal Comune nella fase cautelare.
Invece, la disciplina dell’orario massimo di funzionamento degli apparecchi tipo videolottery, slot machine, ecc., collocati negli esercizi pubblici e nei bar, ha la seguente cadenza: dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 18.00 alle ore 20.00, di tutti i giorni, festivi compresi.
Multe salate per i trasgressori che possono arrivare fino alla chiusura degli esercizi.
“L’obiettivo dei nuovi orari – afferma l’Assessore alle Attività Produttive Enrico Panini – è molto preciso: contrastare in città la crescente diffusione del Gioco d’Azzardo Patologico che colpisce le fasce più deboli della popolazione e gli adolescenti, vera e propria piaga. La difesa della salute per noi è un imperativo irrinunciabile” .
La Campania è al terzo posto con 688 milioni di euro e una spesa pro capite di 119,30€ per ogni cittadino.
Il gioco d’azzardo è la terza industria italiana.
Sono 15 milioni i giocatori abituali, 2 milioni quelli a rischio patologico, circa 800.000 i giocatori già malati.
Sono necessari 5-6 miliardi l’anno per curare i dipendenti dal gioco, mentre le tasse incassate dallo Stato sono pari a 8 miliardi.
Le persone più interessate al gioco sono le fasce più deboli e fragili della società: giocano il 47% degli indigenti, il 56% delle persone appartenenti al ceto medio-basso; il 70,8% di chi ha un lavoro a tempo indeterminato, l’80,2% dei lavoratori saltuari, l’86,7% dei cassintegrati.
Giocano di più e con più soldi i ragazzi delle scuole professionali, e giocano il 61% dei laureati, il 70,4% di chi ha il diploma superiore, l’80,3% di chi ha la licenza media.
Giocano anche gli adolescenti: si stima che giochi il 47,1% degli studenti tra i 15 e i 19 anni: il 58,1% dei ragazzi e il 36,8% delle ragazze.
Gli adolescenti sono più a rischio dipendenza: circa il 4%-8% ha un problema di gioco e il 10-14% è a rischio di diventare giocatore patologico.
Secondo i dati forniti dal Codacons: il 17% dei pensionati e il 25% delle casalinghe colpiti da ludopatia.
I soldi persi in gioco d’azzardo in Italia rispetto agli altri Paesi. Siamo al quarto posto nel mondo. Noi “sprechiamo” 24 miliardi di euro.
Il giro d’affari stimato ogni anno in Campania è di nove miliardi di euro.
Gli adolescenti a rischio in Campania sono il 13% contro l’11% in Italia.
Più alta anche la percentuale dei giovani giocatori problematici: 9% contro la media del 7,6%.
Nella regione sono 19mila gli studenti con un profilo a rischio e 13mila quelli con profilo problematico.
Anche per i giovani giocatori problematici le cifre sono più elevate. A fronte del 7,6% in Italia, la Campania si attesta sul 9%.
La Campania è in testa alla classifica del gioco d’azzardo minorile con il 57,8% degli studenti giocatori, contro la media nazionale del 47,1% dei giovani delle scuole medie superiori.