Un’odissea trasformata in favola per quindici lavoratori messinesi quella del birrificio Messina, che dopo la chiusura della fabbrica di birra nel 2011, hanno deciso di scommettere su se stessi investendo i propri soldi, diventando lavoratori imprenditori.
Nella giornata di ieri sono stati inaugurati gli stabilimenti nell’area Asi di Larderia, alla presenza di un pubblico festante e commosso per il traguardo conseguito: “Dopo circa tre anni e mezzo di lavoro – ha riferito Domenico Sorrenti, presidente della Cooperativa – finalmente siamo arrivati al taglio del nastro, lo stabilimento e’ completato, la prossima settimana iniziamo le prove, poi partiamo con la produzione”.
E’ stato coronato il sogno di tanti, ma soprattutto il sogno di 15 uomini – prima ex dipendenti Birra Messina, poi ex dipendenti della Triscele – che attraverso la sua realizzazione, può e deve diventare un messaggio. Questo è il segno che a Messina, pur con sacrifici, attese, stalli burocratici, le idee possono realizzarsi. Questa idea, in particolare, porterà la città dello Stretto a riavere una sua birra: designando tre produzioni: la Doc 15, la Cruda Doc 15 e la Birra dello Stretto.
La vicenda degli ex operai Triscele ha avuto inizio quando la Heineken rilevò lo stabilimento dove i Faranda avevano dato vita alla Birra Messina. Dopo un primo periodo in cui tutto sembra andare per il meglio, l’azienda olandese comunicò di dover chiudere l’impianto peloritano, e dunque non è stata più prodotta birra a Messina. Ma ecco che quando tutto sembrava ormai perso, gli eredi dei Faranda hanno rilevato lo stabilimento tornando a fare birra con nuove etichette, anche questa volta però, l’iniziativa si concluderà nel peggiore dei modi.
Da qui la mobilitazione dei lavoratori che decidono di non arrendersi a quella che è diventata una prassi dappertutto. Troppe le aziende che abbassano la saracinesca, tanti i padri di famiglia che restano senza lavoro, storie di tragica routine, come tante nel nostro Paese. Così, i 15 lavoratori, decidono di investire i loro Tfr per fondare un birrificio tutto loro, e sarà il 17 marzo del 2014 la data dell’inizio di una nuova avventura che li ha visti trasformarsi da operai a imprenditori.
Per la loro lotta e i loro sforzi la giornata di ieri è stata una festa: presenti anche le istituzioni, dall’Assessore Regionale all’Ambiente Maurizio Croce, passando per il sindaco Renato Accorinti, l’assessore Daniele Ialacqua, il deputato regionale Angelo Panarello, ma anche una nutrita schiera di consiglieri comunali, come Daniele Zuccarello, Ivana Risitano, Lucy Fenech, Cecilia Caccamo, Nino Carreri e Angelo Burrascano.
Ma in realtà i riflettori erano tutti per loro: per i quindici eroi che non si sono arresi, dimostrando che a Messina si può ancora cooperare per creare lavoro e salvaguardare posti di lavoro.