L’addio del Pipita ha lasciato il segno a Napoli. E il tecnico azzurro, Maurizio Sarri, non nasconde il suo stato d’animo: “Credevo mi avrebbe chiamato, magari anche solo cinque minuti prima che cominciasse le visite mediche. Sono abbastanza vecchio, però, per non meravigliarmi…”. “Mi risulta difficile soffermarmi su di lui che ho appena visto con indosso la maglia della Juventus – ha proseguito – Ne parlo, ma non volentieri”.
Poi qualche considerazioni sulla scelta fatta dall’argentino: “Ha deciso lui, perché l’offerta che gli abbiamo fatto era in linea con ciò che poi gli è stato concesso altrove”. “Anche i ragazzi si aspettavano un saluto. Non mi risulta ci sia stato – ha continuato il tecnico -. E però tra calciatori queste scelte vengono assorbite più facilmente. Certo, un pizzico di sconcerto lo registri, ma poi c`è il campo che aiuta a dimenticare”.
Quanto al ritiro precampionato, caso Higuain a parte, Sarri registra un avvio molto complicato: “E’ stata un’estate persino più difficile di quella precedente. E’ stato un ritiro frastagliato, perché gli Europei hanno ritardato gli arrivi di parecchi giocatori. E` il prezzo che bisogna pagare a questo calcio, che prevede preliminari vari e notturne di ogni genere persino nella fase d’avvio, quando in genere è ancora tempo di mare”.
Infine qualche battuta sul campionato che sta per cominciare e un avvertimento alla Juve: “Vincerà ancora Allegri? Sulla carta, sì. Però ci saranno trentotto partite e posso assicurarvi che loro ne avranno una difficilissima, quasi proibitiva, il 2 aprile allo stadio San Paolo”.