Il concerto di domani segna il debutto di Rufus Wainwright sulla scena napoletana. A distanza di dieci anni dall’ultima performance del suo “Judy Garland Show”, alla Carnegie Hall di New York, Rufus presenta il progetto “Intimate Judy”, dando spazio alla personale rilettura di classici come “Over the rainbow” e “Stormy weather”, cavalli di battaglia di una cantante che per lui resta un’icona di riferimento. Ma l’occasione del debutto a Napoli sarà celebrata da Wainwright con un ampio excursus attorno alla propria multiforme produzione, comprendendo i sonetti shakespeariani di recentissima composizione e, ancora, l’atteso omaggio a Leonard Cohen, con l’ormai storica “Hallelujah”.
A Napoli Rufus Wainwright ritrova un’amica prestigiosa come Emma, conosciuta a Venezia qualche anno fa, poi ritrovata sul palco di Lucca nel 2014 ed al proprio fianco, sempre, nella battaglia per i diritti civili della comunità LGBT.
Nato a New York nel 1973, cresciuto a Montreal, Rufus Wainwright ha inciso sette album in studio e tre dal vivo, tra cui il pluripremiato Rufus Does Judy at Carnegie Hall, nel quale rende omaggio a Judy Garland, e Release The Stars, acclamato in Canada e in Gran Bretagna. Wainwright ha ricevuto due “Juno Awards”, nel 1999 e nel 2002, per gli album Rufus Wainwright e Poses, oltre a due nomination per Want Two (2005) e Release the Stars (2008). Quest’ultimo disco, in particolare, gli ha procurato anche la candidatura come Migliore Cantautore dell’anno. Ha collaborato con Elton John, David Byrne, Boy George, Joni Mitchell, Pet Shop Boys, Sting, Leonard Cohen. È apprezzato anche come compositore di musica classica e come pianista. Rufus Wainwright, pop singer di culto e icona gay, è anche compositore d’opera. Prima Donna, il suo titolo d’esordio, è stato pubblicato nel 2015 dalla Deutsche Grammophon. Figlio di Kate McGarrigle e Loudon Wainwright III, blasonati folksinger degli anni Settanta, Rufus ha conosciuto l’inferno della dipendenza e il paradiso del successo, con album osannati come Poses, Want One, e Want Two. Felicemente sposato (con Jörn Weisbrodt, tedesco), ha una figlia bellissima, Viva, avuta con l’affettuosa complicità di Lorca, figlia di Leonard Cohen.
Il pubblico italiano lo ha scoperto al Festival di Sanremo 2014, quando Wainwright propose la sua Cigarettes and chocolate milk oltre ad una cover sognante di Across the universe dei Beatles. Ma la sua carriera comincia nel 1998, con un album lodato dalla rivista “Rolling Stone”, poi con la colonna sonora di “Shrek” e, a seguire, con i tour al fianco di Tori Amos e di Sting Secondo Elton John, Rufus è “il più grande compositore del pianeta”, mentre Diana Krall dice che vorrebbe poter cantare le sue canzoni, se solo avesse il timbro adatto… Ma lui confessa: «La musica classica è il mio amore segreto. Ho sempre pensato che l’alter ego della mia voce fosse il violoncello. Le storie di Verdi e di Puccini mi affascinano». Oggi lavora ad una nuova opera, Adriano, ispirata al romanzo di Marguerite Yourcenar, la cui uscita è prevista per il 2018. Intanto ha appena pubblicato un album di sonetti di Shakespeare, riarrangiando le musiche che aveva scritto per Shakespeare’s Sonnets, spettacolo di Bob Wilson.