Una Jam che il prossimo 31 luglio raccoglierà per l’intera giornata nel Parco De Simone, uno dei luoghi simbolo del quartiere Ponticelli, tutti gli artisti che si rispecchiano nel concept #ZonaEst: questa la replica dei ragazzi della periferia orientale alle recenti vicende di camorra che hanno generato morti innocenti, terrore e isolamento tra le persone che vivono nella Sesta Municipalità, tristemente e da temo immemore soprannominata “triangolo della morte”.
Cosa può fare la musica per il riscatto della periferia?
Lo abbiamo chiesto a uno dei fautori della Jam, nonché da decenni autorevole esponente della scena musicale napoletana, Dj Uncino:
“Ogni signora napoletana, la mattina quando sveglia, prima di iniziare a fare le faccende di casa “mett’ ‘o poc’ e musica”, così come il ragazzino di 13 anni accende l’iPod o l’iPhone sul quale ha caricato le sue hit preferite: quindi, la musica rappresenta la quotidianità di tutti.
In ogni periferia esiste un taglio musicale, seppure la musica si diversifichi in tanti generi, a prescindere da questo, la sua influenza sulla vita delle persone può essere solo positiva.
Noi come associazione Ammontone organizziamo tanti momenti di aggregazione sul territorio: lo scorso settembre, nel parco comunale De Filippo di Ponticelli abbiamo festeggiato i 10 anni de “La pankina Krew”, una delle rap band simbolo della Periferia Est e allo stesso modo, il prossimo 31 luglio a Ponticelli, con tutti i ragazzi di Napoli Est, stiamo organizzando una Jam nel Parco De Simone, proprio perché partiamo dal presupposto che attraverso la musica puoi avvicinare giovani, sensibilizzarli su quelle che sono le faccende negative che si sviluppano sul territorio per cercare di inculcare in loro un piccolo tassellino, una sorta di seme che poi può diventare un grande fiore che racchiuda un semplice messaggio: vogliamo bene al nostro quartiere.
Se si parte da questo, si riesce a fare aggregazione e con il sostegno di tutti si possono fare cose positive. La musica può essere un punto di partenza, un seme dal quale possono fiorire tante cose positive, ma non solo per Napoli Est, per tutto il territorio di Napoli.
C’è da dire, infatti, che anche a Napoli nord i ragazzi si danno un gran da fare con attività urban, musicali, sportive.
Siamo stanchi di vedere la parte negativa della città godersi la città, mentre noi rimaniamo a guardare. Siamo diventati adulti, amiamo la nostra terra e vogliamo vivere bene il posto in cui viviamo.”